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A Orvieto gli stati generali della rete nazionale "No Geotermia elettrica speculativa e inquinante"

venerdì 26 settembre 2014
A Orvieto gli stati generali della rete nazionale "No Geotermia elettrica speculativa e inquinante"

E' convocata per domenica 5 ottobre alle 10.30 presso la Sala del Governatore di Palazzo dei Sette la riunione degli stati generali della rete nazionale "No Geotermia elettrica speculativa e inquinante". "Recenti contatti con il Ministero dello Sviluppo Economico - anticipa il referente pro-tempore Vittorio Fagioli - situano nel mese di novembre e comunque entro la fine dell’anno corrente la riscrittura della normativa relativa alla geotermia elettrica (con una possibile riconsiderazione delle centrali geotermiche pilota) attualmente affidata –come è noto- ai decreti del piano geotermico di Berlusconi-Scajola che si sono dimostrati incapaci di far decollare con il consenso delle popolazioni l’avvio delle centrali geotermiche “a ciclo chiuso” sia di tipo “pilota” di competenza dello Stato, che quelle -con identica tecnologia- di competenza regionale. Ciò anche a seguito in particolare delle opposizioni delle popolazioni di interi territori ma anche di livelli istituzionali, nonché degli interrogativi nati dopo il terremoto dell’Emilia Romagna del 2012 circa le trivellazioni nel sottosuolo.

Come è stato a più riprese dalla nostra Rete Nazionale indicato al Governo infatti il piano geotermico in vigore presenta una serie di problematiche, anche gravi, che non sono state sufficientemente considerate dalle istituzioni governative. Autorevoli scienziati a livello nazionale ed internazionale pongono il concreto problema del depauperamento delle risorse idriche, della sismicità indotta ed innescata, della subsidenza ed-in genere- dell’inquinamento ambientale connessi con lo sfruttamento della geotermia per la produzione di energia elettrica. Le zone nelle quali la geotermia tradizionale (“c.d. “flash”) è già sviluppata- con emissioni dirette ed indirette in atmosfera- hanno rivelato enormi danni ambientali ed alla salute umana. Da qui la richiesta, avanzata nei mesi scorsi, di “moratoria” rispetto a tutti i provvedimenti in itinere e di una profonda revisione del piano del Governo.

Appare ormai chiaro a livello mondiale che lo sfruttamento geotermico per la produzione di energia elettrica ha degli impatti ambientali, che devono essere adeguatamente conosciuti, previsti e regolamentati. Almeno se si vuole avere il consenso dei territori, dalle popolazioni che si stanno organizzando contro i siti individuati dai piani, alle amministrazioni comunali sempre più sul piede di guerra ormai in molte Regioni italiane. Dalle informazioni raccolte la geotermia avrebbe dovuto far parte del Decreto renziano dello “Sblocca Italia” ma le predette problematiche emerse nel settore, unite alla impossibilità ad oggi di superare l’istituto dell’intesa con le Regioni previsto per le autorizzazioni geotermiche (almeno fino a quando non verrà messa mano al titolo V° della Costituzione), hanno finito per escludere la geotermia dal decreto ”Sblocca Italia” che appare contenere pericolose catene di comando blindate verso la realizzazione non solo degli sfruttamenti petroliferi e del gas ma anche dei non necessari - peraltro- impianti elettrici derivati dalle energie c.d. “rinnovabili”.

Abbiamo inoltre avuto notizia che il network Rete Geotermica Toscana, che a gennaio 2014 ha firmato un protocollo di intesa con il governatore della Toscana Rossi, ha chiesto incontro al MISE per il prossimo mese di ottobre. Nello stesso periodo (tra il 12 ed il 19 ottobre) si svolgerà la Settimana della Terra con 152 iniziative in tutta Italia a favore della geotermia utilizzando noti testimonial e mezzi notevoli con l’obiettivo di “riabilitare la geotermia” (www.settimanaterra.org). E’ pertanto necessario che le associazioni che hanno già dato vita alla scrivente Rete Nazionale, unite ai nuovi movimenti sorti nell’ultimo periodo contro la geotermia ed in generale contro le trivellazioni, si riuniscano per definire i compiti dei prossimi mesi, che si preannunciano cruciali per le sorti della vertenza che abbiamo ingaggiato con il Governo.

Pertanto un invito alle tante le situazioni di lotta in giro nel paese a cominciare dalla Toscana, Emilia Romagna, Sardegna, Lazio, Umbria di partecipare alla riunione, che dovrà anche programmare non solo iniziative centrali e periferiche del periodo, ma anche definire i necessari passaggi per pervenire ad una organizzazione stabile della Rete Nazionale e dei suoi necessari strumenti di intervento. C’è molto lavoro da fare, è necessaria la presenza e l’impegno di tutti. Una traccia dello svolgimento dei lavori vi verrà rimessa nei prossimi giorni unitamente alle indicazioni per raggiungere il luogo della riunione".

Foto: Marcia per il Clima a New York i giorni scorsi durante il Climate Summit 2014 fornita da Lucio Riccetti