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Critiche anche da associazioni ambientaliste e comitati di cittadini dell'Orvietano, della Tuscia viterbese e del lago di Bolsena

lunedì 21 ottobre 2013

Anche le associazioni ambientaliste e comitati di cittadini dell'Orvietano, della Tuscia Viterbese e del lago di Bolsena intendono denunciare come la Regione ha organizzato per martedi 22 ottobre, unitamente al Programma WWAP dell'UNESCO e nella sede di Perugia di quest'ultima, un meeting intitolato "Pianificazione e utilizzo sostenibile della risorsa geotermica e termale" in cui la partecipazione delle associazioni locali e del pubblico "è stata resa impossibile".

"E questo - afferma Vittorio Fagioli, presidente Cisa Orvieto - nonostante che questo in Umbria sia un tema delicato, a causa di pressanti richieste di sfruttamento geotermico, che hanno sollevato un forte movimento di opinione e scientifico contrario all'uso di queste tecnologie in zone ad alto rischio sismico ed in presenza di importanti bacini acquiferi idro-potabili.

Sui Monti Vulsinii è stato infatti presentato un progetto (ma altri stanno seguendo) che mostra in modo evidente proprio queste criticità. Nell'orvietano ed in particolare nell'Alfina e nel Lago di Bolsena i cittadini, gli amministratori e tutte le forze politiche sono trasversalmente contrari a questo progetto, che - come prevedono studi già effettuati - produrrà certamente sciami sismici, oltre a mettere seriamente a rischio l'enorme bacino idrico della zona. Nulla contro la geotermia in aree non sismiche o dove non ci sono bacini idropotabili dal delicato equilibrio, ma sull'Alfina le perplessità connesse alle caratteristiche della zona sono così forti e fondate da imporre un principio di cautela.

La gravità nell'organizzazione di siffatto meeting risiede nel fatto che esso- lungi dall'essere un luogo di dibattito pubblico, trasparente, aperto ai portatori di interessi per fornire tutte le informazioni disponibili tra pareri tecnici anche diversi- viene trasformato in una passerella degli esponenti di queste società private presentati come esponenti del mondo scientifico che vengono a illustrare i vantaggi di questa tecnologia. Mentre chiaramente vengono a fare pressioni per lo sviluppo geotermico, anche là dove è rischioso.

Un ruolo di grande rilievo viene attribuito proprio al Prof. Barberi, che addirittura "presiederà" i lavori della sessione dedicata a "L'utilizzo consapevole della risorsa geotermica: il contributo della ricerca scientifica", e terrà una relazione sullo stesso tema. Il professore viene presentato come esponente della Università Roma Tre. Tacendo sul fatto che è proprio il Prof. Barberi che per conto di una società privata a capitale straniero ha presentato il progetto di Castel Giorgio.

L'ingresso non è libero. I sindaci sono stati invitati come uditori. Nessun comitato o associazione presente sul territorio è invitato. In Regione raccontano che la sala è piccola, che non ci sono posti, ma che il video del convegno potrà successivamente essere consultato sul sito della Regione (!!!).La "blindatura" del convegno a pochi invitati e la lista dei partecipanti ne fanno la passerella di un business speculativo, chiusa a chi nei territori interessati dissente perché ha a cuore salute e ambiente.

E questo proprio nei giorni in cui il Ministero dell'Ambiente ha comunicato la non procedibilità dell'istanza della società di cui il prof. Barberi è project manager in quanto non è stata seguita la corretta procedura prevista dalla legge ed in particolare nell'avviso pubblicato sui quotidiani si sia omesso di rappresentare anche in forma sintetica i "possibili principali impatti ambientali generati dal progetto".


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