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Geotermia nell'Alfina. Il cartello ambientalista denuncia conflitti di interesse e annuncia un esposto alla Procura sulle procedure seguite

domenica 28 luglio 2013
Geotermia nell'Alfina. Il cartello ambientalista denuncia conflitti di interesse e annuncia un esposto alla Procura sulle procedure seguite

Riceviamo e di seguito pubblichiamo da associazioni ambientaliste e comitati cittadini dell'Orvietano, della Tuscia e del lago di Bolsena:

"Un documento sottoscritto dalle associazioni ambientaliste e comitati cittadini dell'Orvietano, della Tuscia e del lago di Bolsena è stato inviato ieri al Governo, all'Unione Europea, le Regioni Lazio e Umbria, alle amministrazioni comunali relativamente alla istanza di permesso di ricerca finalizzato alla sperimentazione di due impianti pilota geotermici denominati "CASTEL GIORGIO" e "TORRE ALFINA".

Il documento denuncia presunti conflitti di interesse ed errori procedurali nell'iter, ancora in corso, della procedura di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) concludendo con la richiesta di annullamento del parere ministeriale di avvio del procedimento e della intera procedura di V.I.A.

Nel documento si individuano gli estremi dei ritenuti conflitti di interesse relativamente al Prof. Franco Barberi, nel medesimo istante project manager della società ITW-LKW Geotermia Italia S.p.A. e membro della Commissione governativa CIRM che ha dato disco verde ai due progetti geotermici, nonché dell'ing. Guido Monteforte Specchi intervenuto in varie occasioni nel procedimento a favore della medesima società, pur essendo presidente della Commissione Nazionale per la V.I.A. del Ministero dell'Ambiente.

Gli errori di procedura commessi nell'iter della V.I.A. da parte della Regione Umbria riguarderebbero inoltre il non aver considerato come l'impianto attualmente in valutazione (Castel Giorgio) aspiri i fluidi necessari al suo funzionamento da un unico campo geotermico denominato "Torre Alfina" che, per il 70%, si estende nella Regione Lazio (vedi figura allegata) e che pertanto la procedura per la valutazione dell'impatto ambientale andava effettuata d'intesa con la confinante Regione Lazio (art. 30, comma 1 -D.Lgs.152/2006).

La nota degli ambientalisti conclude conseguentemente "con la richiesta di annullamento del parere positivo della sunnominata Commissione CIRM, nonché dell'intera procedura di V.I.A. fin qui seguita".

La nota fa presente con l'occasione come proprio i giorni scorsi la Commissione ENVI (Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare) del Parlamento europeo abbia approvato una proposta di modifica della Direttiva europea sulla V.I.A. 2011/92/UE contenente una normativa più rigida contro i conflitti di interesse, un maggior coinvolgimento del pubblico interessato nel processo decisionale, una maggior attenzione nell'eliminare il cosiddetto "salami slicing" ovvero la valutazione ambientale di parte separate di un singolo progetto, tutte questioni queste -non a caso- intervenute anche in questa vicenda.

Le associazioni ed i comitati di cittadini intendono infine informare che sui fatti esposti in narrativa presenteranno alla Procura della Repubblica competente per territorio idoneo esposto-denuncia richiedendo l'accertamento delle circostanze e la individuazione di ogni comportamento penalmente rilevante.

Se questi sono i metodi con cui si vuole imporre alle amministrazioni locali ed ai cittadini la "green economy" la risposta dei territori non potrà che essere di rifiuto. Esigiamo che il Governo si faccia carico di una riconsiderazione totale dei previsti progetti di geotermia. Che come si è visto solo recentemente in Svizzera possono provocare terremoti, nonché -nel nostro caso- seri rischi di inquinamento delle falde acquifere, nonché del lago di Bolsena".

Associazioni ambientaliste e comitati cittadini dell'Orvietano, della Tuscia e del lago di Bolsena

La nota trasmessa agli enti