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Un SOS dall'Oasi di Alviano: danni per centinaia di migliaia di euro. Come aiutare l'Oasi a rinascere

venerdì 16 novembre 2012
Un SOS dall'Oasi di Alviano: danni per centinaia di migliaia di euro. Come aiutare l'Oasi a rinascere

L'Oasi WWF del Lago di Alviano come ce la ricordavamo e come migliaia di persone ogni anno avevano il piacere di visitare, purtroppo non esiste più. Lo comunica Alessio Capoccia, responsabile dell'Oasi che, come è noto, appartiene alla Provincia di Terni e è gestita dal WWF.  

"La violenta piena del Fiume Paglia e del Tevere avvenuta lunedì 12 novembre - comunica Capoccia nel ringraziare tutti coloro che in questi giorni hanno espresso solidarietà e offerto conforto e aiuto - ha provocato effetti
devastanti (un piccolo tsunami), che in poche ore ha spazzato via anni di fatiche, lavori, studi e tanta passione.
Solo dopo 2 giorni è stato possibile accedere ad alcune parti della riserva, se pur arrancando e sprofondando nel fango, arrampicandosi su cataste enormi di detriti o camminando in un metro di acqua. Lo scenario apocalittico che abbiamo trovato è stato emozionalmente devastante.

Il sentiero natura è stato per gran parte eroso o invaso da tonnellate di detriti con tronchi enormi, i 5 ponti in legno sono stati spazzati via, così come 4 osservatori. Le recinzioni, le incannucciate, le staccionate, le bacheche ed i pannelli didattici sono stati travolti. Ed intanto i dintorni rimbombano degli spari dei cacciatori, che come gli sciacalli dopo il terremoto, approfittano dello stato confusionale e della fuga degli animali per riempire i carnieri.

I danni possono essere calcolati in oltre 100.000 euro, solo per il Sentiero Natura Principale. Per il secondo percorso e per l'argine, non è stato possibile fare un sopralluogo, ma snodandosi proprio lungo il corso del Tevere è presumibile auspicare una catastrofe ancora più grave. Oltre il danno poi la beffa, già 10 tra scolaresche e gruppi (oltre 400 persone), le visite prenotate per novembre che abbiamo dovuto disdire (con conseguente perdita di incassi) e chi sa per quanto tempo dovremo continuare a dire di no.

Questo disastro avviene paradossalmente in un momento di grande splendore per l'Oasi, in cui iniziavamo a cogliere i frutti di tanta fatica. Numerose scuole e visitatori (raddoppiati in 3 anni), aumento della biodiversità, delle presenze e dei nidificanti, riconoscimenti anche da altre Associazioni; è della scorsa settimana infatti, un articolo sul mensile della Lipu in cui la nostra Oasi veniva segnalata come una delle prime 4 Riserve d'Italia in cui fare birdwatching.

Anche se moralmente abbattuti, ci rimboccheremo le maniche per ricominciare a costruire, ma abbiamo bisogno assolutamente di un aiuto concreto da parte di tutti, privati e istituzioni. Ci occorrono fondi, volontari, mezzi e materiali, non lasciateci soli ed aiutateci a ricostruire questo che fino a domenica scorsa chiamavamo "paradiso e scrigno di biodiversità".

Unica nota positiva i messaggi di sostegno e offerte di aiuto da tanti visitatori e appassionati che hanno saputo dell'accaduto e che non ci fanno sentire soli e soprattutto il miracoloso ed inaspettato ritrovamento di uno dei nostri cavalli ancora vivo. La maestosa cavalla bianca di nome Cenere, infreddolita, infangata e impaurita è stata tratta in salvo e portata in un luogo sicuro.

IMMAGINI DEL DISASTRO (pdf)

 

 

Come dare una mano all'Oasi. Da domenica 18 novembre si parte con il ripristino