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Orvieto differenzia ma è sempre più sporca. E non ci piace!

mercoledì 21 settembre 2011
di Monica Riccio
Orvieto differenzia ma è sempre più sporca. E non ci piace!

Sacchetto giallo, bianco, martedì è giorno di ... Gli Orvietani ce la stanno mettendo tutta, stavolta davvero. C'è impegno, c'è voglia di fare le cose per bene, c'è voglia di sentirsi parte del mondo moderno e civile che differenzia i propri rifiuti. E così grandi e piccini a casa, almeno sulla Rupe, ce la stanno davvero mettendo tutta. Non così il Governo cittadino.

No, al Comune non c'è lo stesso entusiasmo della gente, e questo la gente ormai l'ha capito. Orvieto è città strana, si sa. Ma è sempre stata città pulita e ordinata. Ora non è più così. Vicoli colmi di cartacce, volantini e depliant che volano di qua e di là, la città è in preda ad una regressione che mal si sposa con l'entusiasmo che la gente mette nel differenziare, convinta di fare la cosa giusta.

Eppure l'assessore all'Ambiente Margottini ci aveva assicurato che passato un primo, accettabilissimo periodo di rodaggio, la città avrebbe visto rimodulare le modalità di ritiro porta-a-porta, l'assessore ci aveva assicurato che differenziando saremmo diventati virtuosi. Noi differenziamo. Ci impegniamo. Sacco giallo, sacco bianco, vetro di qua, carta e cartone di là. Ma sentire abitanti e turisti lamentarsi della sporcizia delle nostre bellissime vie, guardare con mestizia l'attraversare di un ratto scattante, scoprire nel vicoletto dei nostri ricordi un volantino dell'offerta di due mesi fa, ecco questo non ci piace. E non ci piace che la spazzatrice meccanica non possa raggiungere il bordo strada perché i paletti grigio fumo le impediscono di accostare. E non ci piace passeggiare per il Corso la sera in mezzo ai sacchetti bell'e pronti per qualcuno che, prima delle dieci dell'indomani, non passerà a ritirarli. E non ci piace dover ammettere che si stava meglio quando si stava peggio. E dover raccogliere le firme per avere ciò che ci spetta. E che paghiamo.

Non ci vuole molto per capire che occorre una squadra di spazzatura a mano, che occorrerebbe fare due passaggi uno entro le 8 e uno intorno alle 18. Né per capire che la città ce la sta mettendo tutta ma vuole sapere perché lo fa. Ci vuole però un cuore tutto orvietano per affermare che questo nostro posto non è ciò che vorremmo per i nostri figli, e per ricordare gli "scopini" alle sette e mezzo che spazzavano il Corso e Piazza del Popolo quando si andava a scuola o a fare le analisi del sangue da Sgarroni.

Ecco allora, noi orvietani ci mettiamo il cuore, chi è stato chiamato ad amministrare dovrebbe metterci più impegno e attenzione. Perché ci siamo veramente stancati di fare, fare, fare, pagare, pagare, pagare, per poi trovare pace solo nei ricordi.