ambiente

Il CORØ chiede agli enti interessati chiarimenti riguardo a dati contraddittori sulla discarica di Orvieto

domenica 20 febbraio 2011
Il CORØ chiede  agli enti interessati chiarimenti riguardo a dati contraddittori sulla discarica di Orvieto

Sembrerebbe che ci siano incongruenze, nei dati riguardanti la discarica le Crete di Orvieto, tra i documenti di Regione e Provincia e quelli della società di gestione. A chiedere chiarimenti è il CORØ, Comitato Orvietano Rifiuti Zero, con una lettera dettagliata agli enti interessati e una nota stampa che di seguito Riportiamo.
________________________

"Sono in corso di svolgimento due procedure parallele, una è la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) per il Piano d'Ambito dell'ATI4 e l'altra è la procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), coordinata con L'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), del progetto presentato dalla società di gestione della discarica di Orvieto, ma i dati riguardanti la discarica di Orvieto e soprattutto quelli sui volumi residui, presentano numerose incongruenze nei documenti della Regione, della Provincia e della società che gestisce la discarica. Questi dati incoerenti fanno sollevare numerosi interrogativi circa la regolarità delle quantità dei rifiuti speciali entrati in discarica nonché sui motivi che hanno portato all'esaurimento della stessa. Dato che il Piano d'Ambito dovrà essere lo strumento di pianificazione territoriale che dovrà richiamarsi prioritariamente a princìpi capaci di assicurare una maggiore attenzione al territorio ed alle sue risorse e di promuovere il raggiungimento di obiettivi di interesse collettivo, quali la strutturazione di adeguati sistemi impiantistici per il trattamento, lo smaltimento ed il recupero dei rifiuti, la diminuzione degli impatti ambientali, la garanzia di un servizio improntato a criteri di economicità, efficacia ed efficienza gestionale in linea con le direttive europee (2008/98/CE) e le leggi nazionali (Dlgs.205/2010), il CORØ pretende dagli enti competenti che:
- siano chiarite in modo puntuale le cause che hanno determinato il suo anticipato esaurimento;
- emergano le responsabilità per dati eventualmente non corretti e sovrastimati;
- sia chiarita la regolarità circa i quantitativi di rifiuti speciali autorizzati e smaltiti;
- sia ripristinata la funzione prioritaria della discarica quella cioè dello smaltimento dei rifiuti urbani, prima di ogni altro tipo di rifiuto;
- sia utilizzata solo in modo residuale così come previsto dalle normative di settore più recenti e dal PRGR;
- sia gestita con massima oculatezza per garantirne la massima durata nel tempo;
- sia evitata l'apertura di una nuova discarica, anche alla luce delle pressanti istanze di tutela del paesaggio e dell'ambiente espresse dalla comunità locale.