ambiente

Questione rifiuti. Slitta di 15 giorni la discussione sulla mozione Leoni. Intanto Concina dice no al terzo calanco

lunedì 22 novembre 2010
di laura

Nulla di fatto, almeno al momento, con la mozione che si doveva discutere oggi, in Consiglio comunale a Orvieto, sulla costituzione di un parco intercomunale dei calanchi nel sito dove attualmente insiste l'impianto industriale di "Le Crete" e sull'avvio di una decisa politica ambientale dell'amministrazione per quanto riguarda la gestione dei rifiuti.

Nata all'interno del Covip (Centro orvietano di vita politica) e portata all'attenzione del Consiglio, sotto forma di mozione, dai consiglieri Leoni, Germani, Gialletti, Cencioni, Ricci, Luciani e Tonelli, l'idea prevede, nella proposta di delibera che è stata rinviata, l'adeguamento del Piano Regolatore Generale/parte strutturale all'esigenza di tutelare l'area calanchiva, e l'individuazione di un altro sito da destinare a impianti d'avanguardia per il trattamento dei rifiuti perché, come si dice nelle considerazioni della mozione "l'impianto industriale attivo da anni rappresenta una risorsa che va utilizzata e valorizzata a beneficio della collettività " e "la comunità orvietana non intende sottrarsi ai doveri di gestione del ciclo dei rifiuti che le derivano dall'essere parte integrante della regione e della provincia di appartenenza".

La discussione e la deliberazione sulla proposta, dopo la sospensione del Consiglio e una riunione ristretta di capigruppo e consiglieri, è stata rinviata di una quindicina di giorni, per dare modo all'amministrazione di poter produrre un documento di politica ambientale che sia condiviso dalle forze politiche. A proporre la sospensione è stato il sindaco stesso, in fase di replica a Pier Luigi Leoni che, quale primo firmatario, ha illustrato la mozione.

Nell'esporre la proposta, Leoni ha sottolineato che è tempo di avviare una sana politica comunale per una gestione dei rifiuti in senso ecocompatibile. "La politica deve fare le sue scelte - ha affermato - e i piani aziendali devono adeguarsi di conseguenza, non il contrario. Bisogna dettare nuove linee di politica ambientale. Oggi i consiglieri risponderanno di come voteranno, l'amministrazione di cosa sceglierà". Leoni ha inoltre evidenziato che, in pratica, ciò che la mozione propone va di pari passo con quanto si sta elaborando nella stesura del Piano paesaggistico regionale, che tutela le formazioni calanchive. Netta anche l'esortazione ad andare verso la raccolta differenziata spinta che, come ha mostrato in una recente visita a Orvieto l'assessore di Ponte delle Alpi, chiamato dagli "Amici della terra" e da altre associazioni ambientaliste a raccontare la sua esperienza, si può realizzare in soli 6 mesi. Una decisa virata verso la raccolta differenziata serve, secondo Leoni, anche a fare chiarezza e a spingere rispetto ai progetti industriali - leggi biodigestore GreenAsm - che stanno incalzando dal Ternano.

Nel replicare a Leoni, tra le altre dichiarazioni, in un passaggio saliente del suo intervento Concina ha dichiarato che, in una riunione avuta circa dieci giorni fa con Sao/Acea, ha già tracciato alcune direttive per l'azienda, prima tra tutte che la sostenibilità deve andare di pari passo con la tecnologia e che non c'è alcuna intenzione, da parte dell'amministrazione, di aprire il terzo calanco. "Il concetto di discarica - ha detto - deve diventare un concetto residuale, stiamo chiedendo a Sao/Acea un'inversione di indirizzo, non vogliamo parlare di discarica ma di nuove tecnologie. Il concetto di discarica, infatti, contrasta con la vocazione della città e del territorio, che nell'interesse esclusivo dei nostri concittadini sono impegnato in prima fila a difendere".
Un rammarico del sindaco Concina, che si è in ogni caso complimentato con il consigliere Leoni per la qualità della mozione proposta, è che Leoni abbia tra l'altro parlato di una politica ambientale del comune momentaneamente assente, mentre secondo Concina si sta lavorando a questo da tempo, ma si tratta di un problema molto complesso. "Si tratta del problema più complesso che io abbia mai dovuto gestire - ha aggiunto - ma ora comincio ad avere le idee più chiare, per dare una politica ambientale al Comune dopo anni di acquiescenza. Se questo vuole dire impegnarci in una battaglia lo faremo tutti insieme, vedo che finalmente c'è clima di collaborazione in giro per la città e ritengo importanti gli approfondimenti che la mozione suggerisce, possiamo avere benefici forti se Sao/Acea si impegna a seguire quello che dieci giorni fa abbiamo proposto".

La deliberazione proposta da Leoni e dagli altri firmatari, qualora torni al Consiglio tra 15 giorni così come è stata redatta, intende dare incarico alla Giunta di impartire le direttive per il procedimento, in accordo con il comune di Ficulle, per la variante al PRG/S, al fine di costituire un parco intercomunale dei calanchi; saranno i due comuni interessati a concordare e ridefinire una zona destinata a impianti d'avanguardia per lo smaltimento dei rifiuti. La giunta dovrà inoltre sviluppare iniziative idonee, oltre che per recuperare il valore paesaggistico dei calanchi, per far sì che venga gestito in modo più congruo il ciclo dei rifiuti. A questo fine, si afferma nella mozione, si deve perseguire l'obiettivo di un sistema di raccolta e di smaltimento dei rifiuti che si avvalga di acquisizioni scientifiche e tecnologiche più scientifiche; si caratterizzi per il massimo grado di sicurezza e tutela della salute; preveda alla sua base una raccolta differenziata spinta che consenta di arrivare, attraverso la lavorazione dei rifiuti, al livello zero di immissione in discarica. Si dovrà prevedere, inoltre, che il trattamento dei rifiuti sia riferito a quantità adeguate ma ben definite di produzione; che consenta di ottenere il massimo vantaggio possibile in termine di costi di smaltimento a carico dei cittadini e in termine di possibilità occupazionali; che sia concepito e realizzato senza che, all'interno dell'Ati, il ruolo di Orvieto sia subordinato a quello di altri territori. Ulteriore proposta, quella di poter sviluppare a Orvieto, avvalendosi delle più avanzate esperienze nazionali e internazionali, un'attività di ricerca sulle più moderne tecnologie in materia di gestione e riciclo dei rifiuti.

Intanto, mentre il Consiglio si è preso altre due settimane per decidere come proseguire - anche perché sembra che alcuni firmatari non siano più così decisi a sostenere le posizioni assunte - l'iter del progetto presentato da Sao-Acea per il revamping dell'impianto di trattamento dei rifiuti e l'ampliamento della discarica nel sito orvietano delle Crete prosegue. I tempi per l'autorizzazione che, dopo le procedure di AIA (Valutazione Integrata Ambientale) e VIA (Valutazione d'Impatto Ambientale), dovrà eventualmente rilasciare la Provincia, dal previsto 15 novembre sono slittati di qualche settimana per alcuni approfondimenti richiesti dall'ente di competenza. La questione, considerando che Sao-Acea ha in mano da circa sette mesi un certificato di compatibilità ambientale del proprio progetto da parte del Comune di Orvieto, alla luce di queste ultime vicende che fanno presagire un'inversione di tendenza, si fa particolarmente complicata.

Il testo integrale dell'illustrazione della mozione, così come è stata pronunciata ieri dal consigliere Leoni