ambiente

Apertura anticipata della caccia: "Le pre-aperture non tutelano le biodiversità delle speci, le Regioni ci ripensino" la posizione del WWF

martedì 1 settembre 2009

Le doppiette sono pronte già da domani ad aprire il fuoco sulla fauna italiana in ben 13 regioni, 3 settimane in anticipo rispetto al termine stabilito dalla legge quadro157/1992: si autorizza così l'uccisione di centinaia di migliaia di animali selvatici in una delle fasi più delicate del loro ciclo vitale. E ciò che il WWF ricorda infatti affermando, in una nota stampa, come alla fine di agosto ed ai primi di settembre gli animali selvatici si trovino in condizioni di particolare criticità e vulnerabilità poiché al termine della stagione riproduttiva e in alcuni casi in procinto di completare l'accrescimento dei giovani. Molti animali hanno bisogno di aumentare le disponibilità energetiche per affrontare la migrazione di ritorno, spesso stremati da stagioni torride come questo agosto, e dagli innumerevoli incendi, tutti motivi per i quali la legge nazionale stabilisce la normale apertura della caccia dalla terza domenica di settembre quindi il 20 settembre.

I termini della stagione venatoria, - si legge ancora nella nota, - sono stabiliti dalla legge nazionale in ottemperanza alle direttive europee e convenzioni internazionali sulla tutela della fauna selvatica, ed agli studi scientifici, che impongono la tutela della fauna, e quindi anche la chiusura della caccia, in determinati periodi dell'anno. Anche quest'anno di pre-aperture sono mancati attenti studi e analisi in grado di giustificare le anticipazioni. Il contrasto è ancora più forte se si pensa che domani, primo settembre, il mondo celebra la quarta "Giornata per la salvaguardia del creato " per la quale il Pontefice ha richiamato gli uomini al rispetto della natura e a non fare "incetta delle risorse naturali".

La legge consente che le Regioni possano anticipare l'apertura della caccia dal primo settembre, ma a rigorose condizioni a cui si dovrebbe ricorrere solo in situazioni di particolare eccezionalità (parere positivo dell'ISPRA ex INFS, predisposizione di "adeguati piani faunistico venatori, divieto di caccia nelle Zone di Protezione speciale). La gran parte delle regioni italiane, invece, usa da sempre questa facoltà come ordinario strumento per prolungare illegittimamente di tre settimane la stagione, quasi sempre senza rispettare i limiti stabiliti dalla legge, e mancando di attente valutazioni su ciò che questo ulteriore stress potrebbe comportare alla nostra fauna in questo delicato periodo. Questo il motivo per cui il WWF da anni è costretto ad impugnare decine di calendari venatori dinanzi ai Tribunali amministrativi regionali (ad es. quest'anno Lazio ed Abruzzo).

Solo come esempio tra le peggiori "performance" : la Basilicata ha anticipato al 6 l'apertura per ben 12 specie; la Toscana ha approvato il 31 agosto l'apertura anticipata, a sole 48 ore dalla discesa in campo dei cacciatori, per ostacolare o rendere impossibili i ricorsi del associazioni ambientaliste; l'Abruzzo consente l'apertura anticipata, dal 6, della caccia a molte specie migratrici e per periodi prolungati oltre i termini consigliati dai massimi organismi scientifici nazionali ed internazionali (in ottemperanza alla Direttiva 409/79/CEE "Uccelli"); il Lazio apertura dal 2 settembre, ha emanato una delibera non conforme ai pareri dell'INFS (oggi ISPRA). Le altre regioni sono Friuli Venezia Giulia, dal 2 settembre Marche ,Veneto, Calabria, Puglia, , dal 3 Campania, Sardegna, Sicilia, Umbria.

Tutto questo, - continua il comunicato stampa del WWF, - in totale assenza di dati scientifici, studi e censimenti sulle specie, sul loro stato di conservazione, e nonostante le decine di pareri scientifici sfavorevoli al prelievo anticipato di specie "da anni in forte regresso e caratterizzate da uno stato di conservazione sfavorevole a livello europeo". Il WWF auspica e chiede un segnale di responsabilità alle Regioni, soprattutto in vista della ripresa il prossimo 15 settembre della discussione in commissione Ambiente al Senato del Disegno di legge (relatore Sen. Orsi ), che vuole stravolgere i principi fondamentali dell'attuale gestione venatoria (proponendo ad esempio la caccia tutto l'anno, a specie protette e nei parchi). Insomma una legge di cui non c'è alcuna necessità, se non quella di accontentare (anche per fini elettorali, visto che il prossimo marzo si voterà in quasi tutte le regioni) una minoritaria fascia di cittadini che chiedo licenza di uccidere senza regole e senza limiti.

"Il WWF Italia - dichiara Stefano Leoni Presidente WWF Italia - chiede un serio atto di responsabilità alle Regioni ed al legislatore nazionale, per rispettare pienamente gli impegni presi anche dal nostro Paese per il 2010 proclamato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite come "anno internazionale della biodiversità". E per dare un concreto contribuito al raggiungimento del target fissato dai governi di tutto il mondo della significativa riduzione del tasso di perdita della biodiversità (adottato dalla Convenzione sulla Diversità Biologica, dal Summit Mondiale ONU sullo Sviluppo Sostenibile a Johannesburg nel 2002, e dal World Summit ONU del 2005 di verifica degli Obiettivi del Millennio).

Siamo pronti a continuare la nostra difesa dei valori universali della biodiversità e della fauna selvatica e a contrastare duramente qualsiasi tentativo di stravolgimento dei principi di tutela e conservazione della natura e degli animali, insieme alla maggior parte degli italiani che sono contrai alla "caccia selvaggia"".

 

 


Questa notizia è correlata a:

Caccia, siglati gli accordi tra la Provincia di Terni e le province limitrofe per la mobilità venatoria