ambiente

Abusi edilizi. Sotto sequestro due ville nei pressi di Cannicella

martedì 21 aprile 2009
di laura
Abusi edilizi. Sotto sequestro due ville nei pressi di Cannicella

Tempi duri per chi pensasse che, con gli abusi edilizi, si possa riuscire a farla franca. Sono infatti da tempo nel mirino del Procuratore della Repubblica, Dott. Francesco Novarese, che ne ha fatto, insieme ad altri reati di ordine sociale, argomento anche di indagini d'ufficio. Edilizia, ambiente, finanziario e tributario sono, nell'ambito dell'organizzazione tematica da lui stesso data alla Procura, i filoni specifici di cui si occupa direttamente, lasciando ai due sostituti Procuratori, Dott. Monteleone e Dott. Opilio, altre specificità. E nell'ambito dell'edilizia si è chiusa proprio negli ultimi giorni una brillante indagine condotta dalla Dott.ssa Candela della Guardia Forestale di Terni, coadiuvata dalla Compagnia dei Carabinieri di Orvieto. I risultati sono stati resi noti nella mattinata odierna dal Dott. Novarese, dalla stessa Dott.ssa Candela e dal Capitano Lachi, che nell'operazione è stato coadiuvato, per quanto di competenza, dal Tenente Salomone.

Le indagini sono partite circa un anno fa, poco dopo l'arrivo del Procuratore a Orvieto nel giugno 2008, e in questo caso per la puntuale e dettagliata segnalazione di un cittadino, C.P., che ha corredato il suo esposto anche con alcune foto. Le due ville in questione, poste sotto sequestro preventivo dai carabinieri, si trovano ai piedi della Rupe, nei pressi dell'area archeologica di Cannicella e in direzione della visuale sul Duomo di Orvieto. Dagli accertamenti è risultato che non sono in zona sottoposta a vincolo archeologico, anche se ne distano solo pochi metri. Tuttavia, sulla base del Regolamento edilizio del Comune di Orvieto e delle relative norme di attuazione, la Procura contesta, a norma delll'Art. 734 del Codice penale, il reato di distruzione e danneggiamento di bellezze naturali.

Il sequestro preventivo ha il compito di impedire che il reato venga portato alle estreme conseguenze, anche se per esso non si è ancora giunti alla citazione diretta. Per il fatto figurano tra gli indagati i due titolari della licenza edilizia, i due funzionari amministrativi che hanno rilasciato la licenza paesistica, i due titolari delle aziende edili che hanno effettuato i lavori e i due direttori dei cantieri.

Entrambe le abitazioni si trovano in zona E5A, dunque in un contesto dove sono consentite solo ristrutturazioni dell'esistente. Nell'abitazione più grande (a destra della foto), sono stati trasformati in abitativo, con cambio di destinazione d'uso, 68 mq oltre il consentito (168 in totale invece che 100). Per quanto riguarda l'abitazione con la torretta invece, abattendolo e ricostruendolo è stato trasformato in abitativo un rudere che sarebbe dovuto restare come tale, in quanto in zona E5A ogni demolizione può ricostruire solo l'esistente.

Il 734, spesso invocato dalle associazioni ambientaliste, ha lo scopo di salvaguardare il verde e il paesaggio. Il Procuratore, molto sensibile a questi temi, non ha mancato di far notare la posizione davvero strategica delle due ristrutturazioni incriminate, nell'anello a ridosso dell'habitat davvero unico della Rupe, sullo scorcio della gotica Cattedrale cittadina.

I legali degli indagati all'opera per il dissequestro: "in regola i permessi per costruire"