ambiente

Ampliato il perimetro dello STINA. Nuove norme per la legge regionale sulle foreste

lunedì 23 febbraio 2009

La Seconda Commissione consiliare presieduta da Franco Tomassoni (PD) ha approvato, nella seduta di oggi, il disegno di legge della Giunta regionale concernente l'ulteriore integrazione della legge regionale 29/1999 (Individuazione del sistema territoriale di interesse naturalistico-ambientale Monte Peglia e Selva di Meana. Approvato anche un altro atto, sempre di iniziativa dell'Esecutivo regionale relativo a "Modificazioni e integrazione sul Testo unico regionale per le foreste".

Il primo atto, approvato a maggioranza (astenuti i commissari del centrodestra) riguarda la modifica del perimetro delle aree naturali protette Selva di Meana e Elmo Melonta. L'approvazione del nuovo perimetro era stata richiesta dalla Comunità montana Monte Peglia e Selva di Meana, ente gestore del Sistema territoriale di interesse naturalistico e Ambientale (Stina). In questo modo verranno ricomprese nello spazio delle due aree protette anche quelle ad esse attigue.

Per quanto riguarda le modifiche e le integrazioni al Testo unico regionale per le foreste, atto votato all'unanimità, la Commissione ha deciso che il taglio del bosco fino a un ettaro di superficie può essere
effettuato da soggetti senza patentino e dalla stessa persona soltanto una volta all'anno. La finalità, come ha dichiarato a margine della riunione lo stesso presidente Tomassoni, è quella dell'utilizzo ad uso
familiare.

Tra gli aspetti di maggiore importanza del disegno di legge, si registra la previsione di una deroga all'obbligo del tesserino per l'utilizzazione conto terzi e del patentino per gli operatori forestali per i tagli di utilizzazione dei boschi cedui di superficie accorpata limitata. Sono stati quindi introdotti un'impostazione e un approccio al bosco moderni e innovativi al fine di garantire l'uso sostenibile delle risorse relativamente alla valorizzazione economica, tutela ambientale e ottimizzazione degli impatti sociali connessi allo sviluppo del settore. Nella legge viene anche sottolineata l'importanza che i lavori selvicolturali vengano eseguiti nel massimo rispetto delle norme di sicurezza.

Le autorizzazioni verranno negate, oltre che motivi idrogeologi, anche in caso di contrasto con la gestione forestale sostenibile. Tra i punti innovativi del nuovo testo, da evidenziare la possibilità di rateizzare il versamento compensativo nel caso di interventi che possano prevedere la sottrazione di superfici boscate e l'uniformità dell'applicazione delle norme previste per le ditte boschive con sede in Umbria a quelle provenienti da altri territori.