Rinviata l'adozione del PRG di Castel Giorgio. Soddisfatto il CISA: "Stoppata la colata di cemento"
Viene salutata con favore, dal Comitato Interregionale Salvaguardia Alfina, il rinvio dell'adozione del Piano Regolatore Generale di Castel Giorgio che, prevista al primo punto dell'ordine del giorno del Consiglio Comunale di ieri, è stata rinviata a data da destinarsi. Il Comitato ritiene questa decisione del Consiglio comunale quanto mai opportuna, a fronte di estese preoccupazioni in ordine ad alcuni contenuti del Piano stesso ed alle modalitàpoco democratiche con cui si voleva giungere alla sua adozione.
Il Comitato Interregionale Salvaguardia Alfina esplicita in una nota stampa le preoccupazioni di metodo e di merito che nutre sull'argomento, sottolineando che:
- Il PRG è uno degli atti più importanti di ogni Comune, in particolare a Castel Giorgio, ancora regolamentato da un vecchio piano di fabbricazione.
- Tale atto è arrivato alla discussione in Consiglio comunale (che peraltro ieri si voleva impedire) senza alcun attivo, ufficiale coinvolgimento della popolazione di Castel Giorgio, destinataria di tale atto.
- Uno strumento così importante per il futuro del comune non può essere proposto da una giunta ormai in scadenza, né votato al termine di una consigliatura: tema quindi che sarà opportuno che veda cimentata la prossima amministrazione.
- Nelle previsioni del Piano, per quanto è dato sapere, compare la previsione di opere che sollevano più di un dubbio. In particolare quelle relative a nuove elevatissime cubature di cemento nelle aree attigue alla cittadina. Con conseguente ulteriore disordine urbano e dissennato consumo di suolo, con erosione di un patrimonio immenso e irriproducibile che -senza vantaggi per il paese, come è sempre stato per il cemento (basti vedere cosa è successo sulle colline di Ficulle!)- peserà sul nostro futuro in termini di imbruttimento, di peggioramento dell'ambiente di vita individuale e collettiva, di dissipazione di un patrimonio per secoli ammirato. La più dissennata colata di cemento dopo il naufragato (per fortuna!) tentativo di realizzare "Roma Vetus".
- Ed anche alla previsione di una ennesima grossa strada di raccordo tra la cava di Castel Viscardo e la strada nazionale maremmana, che si renderebbe necessaria per impedire continui incidenti sulla attuale Via Roma Nuova, che verrà pagata -come la variante di Castel Viscardo- con soldi pubblici per sostenere l'elevato traffico veicolare dei cavatori per l'asporto del basalto dall'area.
"Su questa base l'attuale sindaco di Castel Giorgio chiede una sua imminente rielezione: crediamo che abbiano ben agito i consiglieri ed assessori, della stessa maggioranza, che ieri si sono fortemente opposti ad una frettolosa adozione del Piano su cui, da parte dello stesso Sindaco, era stato addirittura negato il dibattito durante la seduta!"
"Castel Giorgio, come tutti i piccoli, ma importanti centri dell'Orvietano, merita di più - conclude il Comitato - merita anche una nuova classe dirigente capace di interpretare nuovi modelli di sviluppo centrati sul turismo, l'ambiente, la cultura che sono i veri "giacimenti" della nostra Regione, e non più ancora cave e cemento, e che sappia raccordarsi con una società civile impegnata sempre più a dare importanti contributi per la soluzione della crisi economica e del depauperamento politico del nostro Paese".