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Dubbi e polemiche sulla differenziata. Il sindaco Mocio: "Inutili polveroni delle minoranze, partirà regolarmente"

martedì 17 febbraio 2009
di laura
Dubbi e polemiche sulla differenziata. Il sindaco Mocio: "Inutili polveroni delle minoranze, partirà regolarmente"

Mentre i Verdi e civici segnalano le insoddisfacenti percentuali di raccolta differenziata in tutta l'Umbria, con Orvieto ultima in classifica per inadempienza ai valori raccomandati dal Piano regionale in vigore (il 45% nel 2006, a fronte del 16% nel 2007), il Comune di Orvieto ha provveduto, nei mesi scorsi, ad indire, data la cifra ipotizzata, la necessaria gara d'appalto europea per la gestione del servizio di raccolta differenziata porta a porta nel centro storico e in località La Svolta. Aggiudicataria dell'appalto è risultata la società cooperativa COSP Tecnoservice di Terni per un importo contrattuale complessivo di 1 milione 467.210,40 euro, da ripartirsi nelle annualità 2009-2010-2011. Un comunicato ufficiale del Comune informa che gli uffici stanno procedendo alle verifiche di legge e che presto avrà luogo l'aggiudicazione definitiva, ma il tempo delle verifiche appare un po' troppo lungo e la voce che corre è che, nonostante i reiterati annunci, la raccolta non parta perché manca la copertura finanziaria.

Pronta, in questa situazione, l'azione del gruppo consiliare di minoranza Altra Città, che ha rivolto un'interrogazione al Sindaco sul mancato avvio della differenziata porta a porta, anche per sapere se il ritardo sia davvero imputabile alla mancanza di copertuta finanziaria. Contemporaneamente, Altra Città ha segnalato alle autorità competenti (Ministero, Regione, Provincia e ATO) l' "ingiustificabile situazione che vede Orvieto alle ultime posizioni per la raccolta differenziata in Umbria, in contrasto non solo con le norme di legge, ma con gli impegni assunti dagli amministratori e con le aspettative dei cittadini".

"La legge - spiega Conticelli - demanda infatti alle autorità competenti l'adozione di provvedimenti (diffide, commissari ad acta, ecc.) per rimuovere gli ostacoli che impediscono l'attuazione della RD secondo i livelli minimi stabiliti sia nel piano regionale, sia in norme della finanziaria 2007". Ma al di là degli aspetti burocratici e dei possibili provvedimenti, quello che Conticelli stigmatizza è il fatto che, nonostante gli impegni solenni assunti nel 1997 per dare avvio ad un progetto capillare di differenziata dopo la cancellazione di un termovalorizzatore, a oltre dieci anni di distanza ancora ci si dibatta in difficoltà di bilancio che ne impediscono il decollo. "E questo - afferma Conticelli - nonostante le ingenti risorse economiche pervenute ora da accordi transattivi con la SAO, ora dallo smaltimento dei rifiuti campani".

Interpellato dal nostro giornale sullo stato effettivo del problema, il sindaco Stefano Mocio dichiara che, come ha più volte ribadito, il bilancio del Comune di Orvieto è fatto, quest'anno, in modo più flessibile e il più possibile rispondente ai bisogni e alla reale situazione economica del momento, ossia tenendo conto solo delle entrate che effettivamente pervengono e dei capitoli di spesa via via necessari: si tratta in pratica, almeno fino a giugno, non di un bilancio politico ma di un bilancio tecnico.

"Basta con questi continui e inutili polveroni delle minoranze - intona deciso - la ditta che si è aggiudicata la gara sta producendo i documenti richiesti e appena gli uffici avranno ultimato l'iter per l'assegnazione definitiva, impingueremo il capitolo e faremo la variazione di bilancio per far partire la differenziata domiciliare. Facendola precedere - aggiunge - da un mese almeno di campagna informativa verso i cittadini, che dovranno collaborare con una differenziazione corretta dei materiali, altrimenti si rischia di fare un buco nell'acqua".

Quanto alle risorse pervenute, poi, ci tiene a dire che se sono arrivati i 400 mila euro dell'accordo transattivo con SAO-ACEA, non lo sono ancora i due milioni di euro per la partita dei rifiuti campani: chiuso l'accordo, infatti, perché siano liquidati in concreto si è ora in attesa del parere definitivo dell'Alto Commissariato di Protezione Civile. Ma pare che non tarderanno ancora molto, "anche se - precisa ancora Mocio - con la differenziata non c'entrano nulla, perché sono fondi di cassa e non, come quelli della differenziata, di competenza".

E' un fatto, in ogni caso, che Orvieto attende un incremento della differenziata da tempo e, ancor più, la raccolta porta a porta alla quale, nell'evolvere di una più consapevole mentalità ecologista, tanti cittadini sono ansiosi di collaborare. Passaggio che da molti è sentito, oltre che come un atto ecocompatibile e di responsabilità verso le future generazioni, come una sorta di risarcimento per la presenza della discarica Le Crete nel territorio comunale. Una scelta ormai irreversibile che risale alle precedenti amministrazioni, e che certo ha inferto una ferita a un territorio che ha sempre aspirato a vivere dell'economia della cultura e del turismo, ma che la può in qualche modo medicare proprio instaurando, in materia di rifiuti, controllo e politiche virtuose.

Politiche rispetto alle quali esistono anche incentivi della Regione Umbria, a cui al momento Orvieto non può accedere perché riservati a quei comuni, con popolazione superiore ai 10 mila abitanti, che abbiano approvato progetti di differenziata domiciliare con previsioni di riciclaggio e recupero non inferiori al 45% e una buona copertura di territorio. Secondo il programma regionale per il potenziamento della raccolta Differenziata Domiciliare (DI.DO., di cui alla DGR 1677/08) reso noto da Altra Città, in cui Orvieto non compare per la mancanza dei requisiti richiesti, i fondi per l'incentivazione vengono assegnati a una rosa di Comuni che vanno da Gubbio, Magione e Marsciano, che coprono il territorio al 100%, ad Assisi, Perugia, Castiglione del Lago, Corciano, che lo coprono dal 36 al 34%.

A questo punto, viste le assicurazioni del Sindaco, c'è da sperare che gli uffici siano in grado di affidare quanto prima in modo definitivo il servizio delporta a porta, così da passare a coprire, come nelle previsioni inviate alla Regione per la DI.DO, almeno il 23% di territorio. Il costo, che va ripartito in dodicesimi per ogni annualità, ammonterà a poco più di 44mila euro al mese e comprende, come da bando di affidamento, anche i costi della campagna informativa.

In una città che, all'epoca della Giunta Cimicchi, non ha mai nascosto di finanziare, con i proventi della discarica, iniziative culturali e grandi eventi, potrebbe essere una buona idea usare parte dell'aggio ambientale (pari ad oltre 1 milione di euro l'anno), una volta che il bilancio si sarà ulteriormente stabilizzato, proprio per incentivare la DI.DO.: ed era proprio questa, se ben ricordiamo, l'intenzione manifestata dal Sindaco in fase di riequilibrio di bilancio a settembre 2008.

E' pur vero che i bilanci, anche se riequilibrati e stabilizzati, in fase di tagli governativi saranno sempre più stretti per le esigenze dei cittadini, sempre più numerose e differenziate. Non sarebbe una cattiva idea pensare, in vista della prossima campagna elettorale, all'ipotesi ormai sempre più attuale - e forse necessaria - dei cosiddetti bilanci sociali: chiedere ai cittadini, in vista di inevitabili "sacrifici", dove preferiscono che si tagli e dove desiderano che si investa. Può essere, la differenziata, un investimento a cui vale la pena sacrificare qualcos'altro?