ambiente

Dottorini: "Bene la proposta di Bottini per un tavolo di salvaguardia dell'Alfina, ma bisogna evitare lo scempio dell'ampliamento della cava di castel Viscardo

giovedì 20 novembre 2008
“Siamo soddisfatti della proposta fatta dall’assessore Bottini di convocare un tavolo interregionale per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile dell’altopiano dell’Alfina, oramai da troppo tempo oggetto di attenzioni da parte dei signori delle cave. Non possiamo continuare a pensare e ad agire come singola regione quando sono in pericolo risorse naturali e idriche di valenza extraregionale che interessano le vicine popolazioni laziali”. Così Il capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale, Oliviero Dottorini, ha commentato positivamente la notizia della richiesta da parte della regione Umbria di un tavolo interregionale che, insieme alla regione Lazio, elabori strategie di salvaguardia per un territorio che ha già subito troppi danni da decenni di scavi industriali per estrarre basalto per produzioni non locali. “Consideriamo l’apertura dell’assessore Bottini come un importante primo passo dopo la nostra interrogazione in cui chiedevamo proprio che si facesse partire al più presto un tavolo tecnico interregionale tra Umbria e Lazio. Quello che viene definito come ‘Gruppo di pilotaggio’ – spiega il presidente del Sole che ride - va esattamente nella direzione che abbiamo auspicato e abbiamo motivo di credere che l’assessore all’Ambiente della regione Lazio Filiberto Zaratti valuterà con molta attenzione la proposta avanzata dalla nostra regione”. Secondo Dottorini bisogna essere tuttavia consapevoli che questo atto non può, da solo, risolvere il problema immediato posto dalla richiesta di ampliamento della principale cava di basalto dell’area, la cava di Castel Viscardo. A quella richiesta infatti ha fatto seguito il parere favorevole della Regione Umbria a un progetto che se confermato, fa ancora notare Dottorini, metterebbe in serio pericolo le due falde acquifere interregionali, le produzioni agricole e la filiera turismo-ambiente-cultura che rappresenta il vero volano di rilancio economico dell’area”. “Bene quindi il protocollo d’intesa e il ‘gruppo di pilotaggio’ proposti da Bottini – conclude Dottorini - magari tenendo aperta un interlocuzione con associazioni e comitati civici che da anni si battono per la salvaguardia e la valorizzazione di quel territorio e sapendo che la questione centrale rimane la necessità di evitare lo scempio di un mega ampliamento da 50 ettari. Un progetto che per dimensioni e impatto mantiene le caratteristiche di un intervento immotivato e difficilmente armonizzabile con le peculiarità ambientali ed economiche dell’altopiano dell’Alfina”.

E gli ambientalisti ricordano al PD locale la posizione di Bracco e della Sinistra ecologista al tempo della cava di Benano