ambiente

La Confederazione Italiana Agricoltori (C.I.A.) dice no alla cava di Castel Viscardo

lunedì 27 ottobre 2008
Non è possibile che dopo tre anni di distanza dal caso della cava di Benano si ripropongono gli stessi problemi, poco più in là, a Castelviscardo. Per gli stessi identici motivi che ci spinsero a prendere posizione contro l'apertura di una cava di basalto a Benano, oggi con maggior forza, vista anche l'emergenza idrica di questi ultimi tre anni, ribadiamo il nostro no a qualunque tentativo di mettere a repentaglio un'area che rappresenta la riserva idrica più importante della provincia di Terni. Sarebbe accollarsi una grave responsabilità di fronte a tutta la popolazione Umbra autorizzare un'attività estrattiva che mette a rischio la seconda riserva idrica, per portata di acqua, di tutta la Regione Umbria. Inoltre sarebbe da irresponsabili autorizzare questo ennesimo scempio paesaggistico, proprio adesso, che sono state prese decisioni di vitale importanza per lo sviluppo turistico di questo territorio. Parliamo dell'aereo porto di Viterbo e dell'apertura del secondo casello autostradale ad Orvieto. Quest'area diventerà centrale e strategica per lo smistamento dei flussi turistici verso il Nord, con importanti ricadute economiche. Non dobbiamo dimenticare che sono stati investiti nel passato con il sostegno di finanziamenti pubblici, milioni e milioni di euro, da privati e no, per l'apertura di strutture ricettive, agriturismi, country house, per la valorizzazione di questa area,a sostegno di un'idea di sviluppo territoriale che fosse rispettoso dell'ambiente. Non possiamo mettere adesso questa pesante ipoteca sul futuro sviluppo economico di questa area. Per questo la Confederazione Italiana Agricoltori confida in una risposta chiara e definitiva dall'assessorato all'ambiente della Regione Umbria, una risposta che sia a tutela della risorsa idrica, del paesaggio e dell'ambiente dell'Alfina.