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Continua l'arrivo dei rifiuti del Ternano alla discarica Le Crete. Quanto durerà e perché non si registra nessun aumento dell'aggio in Bilancio? Lo chiede il Consigliere Imbastoni con un'interrogazione

giovedì 28 agosto 2008
Si torna a parlare di rifiuti e capacità di contenimento della discarica “Le Crete” di Orvieto. Un'interrogazione del consigliere Giancarlo Imbastoni (Gruppo misto), infatti, mette di nuovo l'accento sui rifiuti solidi urbani che continuano a provenire da Terni a seguito della chiusura dell'inceneritore ASM di Terni lo scorso marzo. “Da quella data – sottolinea Imbastoni - tutti i rifiuti solidi urbani e gli speciali (presumibilmente) non pericolosi raccolti nella provincia vengono conferiti all’impianto de Le Crete, con un visibile aumento dei volumi all’interno della stessa”. L’inceneritore ASM di Terni, come è noto, è stato chiuso nel marzo scorso da un provvedimento della Magistratura di Terni perchè privo delle adeguate norme di sicurezza e dunque inquinante; in realtà una parte dei rifiuti del Ternano arrivava alla discarica “Le Crete” già da alcuni mesi prima, in quanto l'inceneritore funzionava a regime ridotto a causa di un guasto. Considerando che questo carico di rifiuti va a colmare i calanche della discarica orvietana, Imbastoni chiede di sapere: quante sono le tonnellate conferite in più a Orvieto dalla chiusura dell’inceneritore di Maratta a oggi; quanta è la capienza residua della discarica e, alla luce di questa emergenza, quanti anni di vita le sono rimasti in luogo dei 16/17 calcolati finora; per quale ragione non si trova traccia nel bilancio del Comune di questa attività straordinaria, che dovrebbe aumentare gli introiti dell'aggio ambientale riconosciuto al Comune, ma anzi si paventa una correzione in negativo di 100.000 € della cifra ipotizzata nel Bilancio Preventivo 2008 (da 1.300.000 € a 1.200.000€ dell’assestamento). Secondo l'autorizzazione provinciale del maggio 2007, la durata della discarica orvietana era ipotizzata in 20 anni a partire dalla fine del 2007. E' chiaro che i calcoli andranno rifatti secondo i nuovi volumi che entrano e che, comunque, altri diversi scenari saranno certamente disegnati dal Nuovo Piano Regionale dei Rifiuti che la Regione sta elaborando.