ambiente

Danni da fauna selvatica: Confagricoltura propone l'apertura della caccia al cinghiale per tutto l'anno

venerdì 4 luglio 2008
Apprezzamento di Confagricoltura Orvieto per l’interessamento che una parte della politica regionale rivolge all’annoso e grave problema dei danni all’agricoltura provocati da fauna selvatica, e in particolar modo dai cinghiali. Anche se non vi è dubbio, come sottolinea il presidente dell'associazione di categoria, Roberto Poggioni, che il ritardo da parte della Regione nel liquidare i danni subiti dagli agricoltori nel 2006 e 2007 aggrava ancora di più la già insostenibile situazione economica che le aziende agricole si trovano ad affrontare, visti gli ingenti aumenti dei concimi (+100%), del gasolio, dei prodotti fitosanitari , dei salari. Secondo Confagricoltura, la soluzione a questo problema non è però nell’aumentare i fondi regionali destinati ai risarcimenti per gli agricoltori, anche perché non si ritiene giusto far gravare sulle spalle dei contribuenti umbri oltre un milione di euro che potrebbero invece essere destinati a migliorare i servizi per tutti i cittadini. “Le nostre imprese agricole non sono più disposte ad accettare elemosina dalla Regione – afferma Poggioni. - I nostri agricoltori vogliono essere liberi di poter coltivare i propri campi, produrre ricchezza per le proprie famiglie e per la società senza condizionamenti di alcun tipo. Gli organi regionali competenti, devono avere il coraggio di emanare leggi che possano debellare questa calamità, che sta diventando sempre di più un problema sociale, senza timori reverenziali per nessuno, sapendo di agire per il bene dell’intera comunità”. La proposta di Confagricoltura Orvieto è molto semplice: apertura della caccia al cinghiale per tutto l’anno, almeno fino a quando non si sia ridimensionato notevolmente il fenomeno della diffusione degli ungulati e dei danni da loro provocati; contemporaneamente, emanare norme e strumenti che diano la possibilità di controllare in maniera efficace e tempestiva il proliferare della fauna selvatica sul territorio. “Se la politica regionale non darà segnali positivi alla soluzione di questo problema – conclude Poggioni - la nostra organizzazione sindacale è pronta a mobilitare i propri associati e ad intraprendere iniziative adeguate”.