ambiente

550mila tonnellate di rifiuti l’anno in Umbria, con una crescita annuale del 3,5 per cento. Bottini: sempre più urgente cambiare passo e sistema

venerdì 27 giugno 2008
Riduzione del quantitativo dei rifiuti, forte incremento della raccolta differenziata e valorizzazione energetica dei residui: si articola lungo queste “imprescindibili direttrici” il ciclo integrato dei rifiuti che sarà indicato nel nuovo Piano regionale, dove le discariche andranno ad assumere un ruolo “sempre più residuale”. L’Umbria dovrà dunque dotarsi di un moderno sistema impiantistico che assicuri, da una parte, l’autosufficienza regionale e, dall’altra, la valorizzazione delle opportunità offerte dal recupero di materia ed energia derivanti dalla parte di rifiuti non intercettata con la raccolta differenziata. E proprio delle più moderne tecnologie per il trattamento termico ed il compostaggio dei rifiuti, e delle loro ricadute da un punto di vista ambientale e sanitario, si è parlato oggi a Perugia nel corso di un convegno promosso dall’assessorato all’ambiente della Regione Umbria. L’iniziativa, a cui hanno partecipato tecnici ed esperti, costituisce una ulteriore tappa nel percorso di costruzione del nuovo Piano dei rifiuti per l’Umbria. Una panoramica a tutto campo che partendo dalle diverse esperienze maturate in questo settore (tra cui il progetto MonITER realizzato in Emilia Romagna sul monitoraggio sanitario) ha affrontato le questioni legate al recupero di materia ed energia dalla frazione organica e secca dei rifiuti, fino a spingersi all’indicazione di quattro possibili scenari evolutivi legati alle diverse tecniche ed azioni adottate. “Si tratta di indicazioni importanti – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Lamberto Bottini - che ci aiuteranno a costruire il Piano ottimale per l’Umbria e per gli umbri, consapevoli che bisogna dare concretezza alle scelte e che occorre cambiare passo e sistema. In Umbria – ha ricordato l’assessore - produciamo 550mila tonnellate di rifiuti l’anno, con una crescita annuale del 3,5 per cento. Il nostro obiettivo è bloccare entro il 2013 la produzione di rifiuti su questo livello, con una crescita del +1 all’anno legata esclusivamente all’aumento demografico. Intendiamo incrementare nello stesso periodo la raccolta differenziata fino al 65%, ora è al 29,5%”. Vanno in questa direzione, secondo quanto ha sottolineato Bottini, i recenti accordi con la grande distribuzione per la riduzione degli imballaggi. L’intero sistema sarà inoltre spinto ad orientarsi verso il porta a porta, quindi sempre più raccolta domiciliare e minore uso di cassonetti stradali e stazioni ecologiche, cosa che consentirà anche di incrementare la produzione di compost di qualità dalla frazione organica dei rifiuti. Sarà adottato un sistema di sanzioni per chi non raggiunge gli obiettivi indicati, mentre verranno premiati i comuni virtuosi, i soli che potranno accedere alle risorse ed agli incentivi messi a disposizione dalla Regione. “L’Unione europea e le normative nazionali – ha concluso Bottini – evidenziano la necessità di superare l’attuale sistema di gestione dei rifiuti ancora basato sulle discariche per motivi di carattere ambientale ed economico. Serviranno anche in Umbria impianti vocati al trattamento termico dei rifiuti finalizzato alla valorizzazione energetica. Sulla base di quanto emerso nella fase di elaborazione, il nuovo Piano indicherà quanti di questi impianti servono all’Umbria, tenendo conto delle tecnologie disponibili, consolidate e più appropriate al contesto regionale”. Per quanto riguarda i tempi di approvazione del Piano entro settembre ne è prevista la preadozione da parte della Giunta regionale. Saranno poi necessari due mesi per ottenere il parere di Valutazione ambientale strategica a cui debbono essere sottoposti per legge tutti i piani ed i programmi che hanno impatti significativi sull’ambiente. A fine novembre il provvedimento verrà inviato in Consiglio regionale per la definitiva approvazione.