ambiente
Caccia. Sarebbe un grave errore mandare dispersa un’esperienza positiva come quella del centro di San Vito
mercoledì 20 febbraio 2008
“Sarebbe un gravissimo errore chiudere l’esperienza del centro di allevamento della fauna selvatica di San Vito che, nel corso di questi anni, ha consentito di produrre selvaggina di qualità e garantito l’autosufficienza del nostro territorio ”. Lo ha affermato l’Assessore provinciale alla Caccia, Gianni Pelini, rispondendo a un’interrogazione presentata sull’argomento dai Gruppi della Sinistra-Arcobaleno e Socialista, che faceva riferimento alla recenti modifiche apportate dal Consiglio regionale alla legge 14/94 sulla caccia, prevedendo il trasferimento agli ATC del 50% delle risorse destinate alle Province per la gestione del territorio a fini faunistici.
“Stiamo cercando di salvaguardare quest’esperienza – ha proseguito lo stesso Assessore - Da parte nostra metteremo a disposizione la struttura, su cui la Provincia ha investito molto, sia in termini di risorse che di programmazione. L’ATC, infatti, potrebbe subentrare all’Amministrazione provinciale nella convenzione in scadenza a giugno. Continueremo ad impegnarci per una soluzione positiva della vicenda”. Il Consigliere Roberto Forbicioni (SD), uno dei firmatari dell’interrogazione, ha ribadito la sua critica all’operato della Regione “che – ha detto - riduce le competenze e le attività delle Province a favore di soggetti di natura privatistica. Va comunque salvaguardato il prosieguo dell’esperienza del centro di San Vito, la cui validità è stata ampiamente riconosciuta. Alla Provincia chiediamo che vengano garantiti gli investimenti già programmati per questa struttura”.
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