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Piano regionale dei Rifiuti. Buconi di Sinistra Unitaria: no all'inceneritore nel Perugino, no all'inciucio politico

sabato 26 gennaio 2008
L'Umbria rischia la crisi politica e istituzionale se ai progetti sostenibili e alle coalizioni politiche si preferiscono gli inciuci. Lo dichiara Danilo Buconi, Coordinatore nazionale del Movimento “Sinistra Unitaria per l’Italia”, recentemente costituitosi, commentando con una nota stampa la strada che sta prendendo il Piano Regionale dei Rifiuti che la maggioranza sta elaborando e dovrebbe portare in discussione in Consiglio regionale a febbraio. Com'è noto, per le diverse vedute dei Verdi e civici e di Rifondazione, su questo tema, specie in rapporto alla realizzazione di un nuovo inceneritore nel Perugino, la Lorenzetti non ha la maggioranza. Su questa prospettiva, invece, sarebbe d'accordo almeno una parte del centro destra. “La strada intrapresa sule politiche dei rifiuti in Umbria, sia sul piano tecnico che su quello politico – afferma Buconi in una nota stampa - non mi sembra affatto quella migliore per dare al sistema le risposte più qualificanti e più affini alla tutela dei diritti dei cittadini. Tecnicamente, considero disastrosa l’eventualità - sempre più concreta – della realizzazione di un termovalorizzatore in Provincia di Perugia prescindendo dalla valutazione di tutte le possibili alternative ambientalmente ed economicamente sostenibili. Sul piano politico, immagino assai grave che una parte significativa della maggioranza che governa la Regione possa allearsi con una parte dell’opposizione nella definizione delle scelte politico-economiche sui rifiuti, calpestando violentemente una parte fondamentale della coalizione politica di governo regionale”. “Quello di cui hanno bisogno gli umbri – fa notare Buconi - non è un 'inciucio politico' ma un lavoro serrato, politicamente e socialmente partecipato e tecnicamente avanzato per arrivare alla definizione di un nuovo Piano Regionale, da fondare sulla riduzione alla fonte dei rifiuti, sullo sviluppo della raccolta differenziata “porta a porta” e sul criterio dell’autosufficienza dei territori provinciali. Questioni fondamentali per migliorare la qualità della vita dei cittadini e molto utili, di questi tempi, ad evitare quella crisi politica e istituzionale della Regione che ad oggi appare sempre più vicina e, di fronte a talune scelte, anche tanto auspicabile quanto inevitabile”.