ambiente

Troppo rumore sulla cava di Castel Viscardo. Il sindaco Tiracorrendo fa chiarezza

lunedì 14 gennaio 2008
Non sono piaciute al sindaco di Castel Viscardo, Massimo Tiracorrendo, le esternazioni del collega di Orvieto, sindaco Stefano Mocio, nel giorno della conferenza stampa di fine anno, rispetto all'eventuale ampliamento della cava di basalto sull’altopiano dell’Alfina, al confine con la provincia di Viterbo e il comune di Acquapendente, sito estrattivo ricadente nel territorio viscardese e già funzionante dal 1969. “Frasi, preoccupazioni e battute anche colorite – afferma Tiracorrendo – tipo “lotta fino all’ultima goccia”, che sono poco consone al suo stile” In un comunicato stampa, “che non vuole essere una risposta a nessuno – afferma Tiracorrendo - né al sindaco Mocio, né ai giornalisti ai quali viene data la notizia, né a un soggetto o più soggetti in particolare, ma è rivolta alla gente che a volte è disorienta dai titoloni dei giornali”, il sindaco di Castel Viscardo desidera fornire, in merito alla vicenda, “una corretta e trasparente informazione”. “Già nei giorni scorsi – dichiara - ho comunicato la posizione dell’Amministrazione Comunale, ribadendo che la stessa è e sarà sempre attenta alle problematiche ambientali, in particolare alla risorsa non rinnovabile acqua. Nella fattispecie, lo studio a cui fa riferimento l’Amministrazione Comunale di Orvieto, contenente anche schede tecniche fornite dall’ATO idrico di Terni, sono in possesso fin da giugno 2007 di una quantità di Enti Pubblici sia della Regione Umbria che della Regione Lazio e senz’altro chi ne ha la competenza avrà già avviato le operazioni di riscontro”. “La stessa relazione – continua Tiracorrendo - chiama in causa gli effetti della realizzazione di una nuova cava a Benano e cita una cava di basalto funzionante nel Comune di Acquapendente, non menzionando quella di Castel Viscardo presente ed attiva dal qualche decennio, forse non sapevano della sua esistenza? Voglio però precisare e dire, ad onor del vero, solo una questione al Messaggero, pagina locale orvietana sempre attenta e precisa ma in questo caso, come per quello delle “Fonti di Tiberio” (che annunciava con enfasi un progetto industriale di sfruttamento termale delle acque giacente in Comune e in Regione che di fatto e di diritto è inesistente nei nostri Uffici ed anche in Regione): li invitiamo a venire a Castel Viscardo e riscontrare l’accertamento di cava in tutti i suoi aspetti". “Quindi piena fiducia all’operato dei soggetti che hanno le competenze per normativa al controllo delle Cave – prosegue il sindaco - i cui risultati è bene ribadirlo sono di natura pubblica, alla Provincia di Terni che dovrà convocare la conferenza di servizio ed alla quale è preposto il controllo per normativa vigente, alla Regione Umbria che sulla tematica ha emanato una Legge con il regolamento collegato di primo ordine nello scenario nazionale sia in ordine all’area di cava, ai vincoli, alle tutele che alla ricomposizione e compensazione ambientale dove comunque gli accertamenti di giacimento di cava, se giudicati compatibili, costituiscono variante ai Piani Regolatori Comunali”. “Al Comune e al Sindaco – conclude Tiracorrendo - è e rimane l’attribuzione fondamentale, alla quale certo io non rinuncio, che è quella di avere approfondite ed inconfutabili documentazioni che possano chiarire dubbi ed avere, specialmente in questo campo, certezze comprovate; così pure rimane esclusivo ed autonomo l’esercizio delle prerogative di amministrazione del proprio territorio comunale, nel rispetto della esigenze e dei bisogni della cittadinanza e delle leggi dello Stato”.