ambiente

Volo Libero: una nuova prospettiva per prevenire gli incendi

martedì 28 agosto 2007
di giulia
Siamo alla fine dell’estate e anche per quest’anno il resoconto degli incendi avuti in Italia è drammatico. In Italia si valuta che gli incendi siano in media quindicimila l’anno, con sessantaquattromila ettari di superficie boscata percorsa, cui si aggiungono ottantaquattromila ettari di superficie non boscata: circa quarantadue incendi al giorno. Diverse le ragioni che causano gli incendi, ma la principale è di origine dolosa: infatti circa l’88% degli incendi che avvengono nel nostro paese provengono da mano umana. Purtroppo quest’anno il colore rosso del fuoco è arrivato anche nelle nostre zone, colpendo una vasta porzione di territorio. Diverse le iniziative e le proposte di varie organizzazioni per prevenire il rischio di incendi, tra queste una lettera aperta diffusa questa mattina dal Presidente della Federazione italiana Volo Libero. La Federazione, o meglio F.I.V.L., il cui Presidente è Luca Basso, rappresenta oltre 5000 piloti di deltaplano e di parapendio attivi in Italia. Nella lettera il Presidente spiega che i piloti di deltaplano e parapendio, volando silenziosi, a bassa velocità ed a quote relativamente poco elevate, possono svolgere un’azione collaterale di “pattugliamento” del territorio. Questi piloti, infatti, sono abituati a scorgere anche il segnale di fumo del più lontano comignolo e a capire quale sia la direzione e l’intensità del vento al suolo. Riescono dunque a individuare focolai in vaste zone poco popolate e ad osservare parti di territorio non visibili. Questi mezzi potrebbero essere di aiuto per individuare piromani malintenzionati, poiché i piloti volerebbero silenziosi sopra le loro teste. Spesso i membri del Volo Libero, infatti, sono stati i primi ad avvistare focolai in azione. Luca Basso ha scritto questa lettera affinché le autorità e la pubblica opinione possano comprendere l’importanza di questi mezzi e voli e che, alla categoria dei vololiberisti, non appartengono solo i piloti estremi che talvolta individua l'immaginario comune.