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Contenimento della specie cinghiale: la Comunità Montana torna ad esercitare le sue funzioni per limitare il fenomeno all'interno dello STINA. Necessaria la collaborazione tra CM, agricoltori e cacciatori

mercoledì 1 agosto 2007
Nelle scorse settimane è stato siglato il protocollo d’intesa tra la Provincia di Terni e la Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana che, dopo un breve periodo di commissariamento, restituisce a quest’ultima, nella sua veste di ente parco, le piene funzioni inerenti la gestione del patrimonio faunistico all’interno delle aree demaniali e delle aree naturali protette dello STINA. L’argomento centrale dell’accordo riguarda la necessità di attuare iniziative finalizzate al contenimento della specie cinghiale, per gli ingenti danni che sta provocando alle attività primarie del territorio. La Comunità Montana, facendo seguito agli incontri con le istituzioni interessate e con i rappresentanti del mondo venatorio allorché si convenne sulla opportunità di superare la fase di commissariamento sopra menzionata, ha di nuovo convocato i rappresentanti locali di ARCI CACCIA, FEDERCACCIA e LIBERA CACCIA per consegnare loro il testo firmato del protocollo ed informarli sulle modalità di attuazione degli interventi, che saranno basati su tecniche di trappolamento, abbinati alla dotazione di recinzioni elettriche agli agricoltori della zona, nonché alla realizzazione di colture a perdere per favorire lo stazionamento dei suidi all’interno delle aree protette. Un primo incontro è stato svolto con i rappresentati dell’area di San Venanzo, mentre un’ulteriore riunione si svolgerà in tempi ristretti con quelli dell’area di Allerona. La Comunità Montana auspica ora la massima collaborazione dei vari soggetti interessati alla corretta gestione faunistica del territorio, sia per ripristinare i corretti equilibri ecologici delle specie animali, sia per prevenire danni in agricoltura e per limitare i relativi costi di risarcimento sostenuti dagli enti pubblici.