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Caccia: definiti gli accordi con le Province di Viterbo, Rieti e Roma. Calendari più omogenei, 200 posti giornalieri in più per i cacciatori umbri

lunedì 30 luglio 2007
Sono stati sottoscritti con largo anticipo rispetto allo scorso anno gli accordi per la mobilità venatoria con le Province di Viterbo, Rieti e Roma. Lo hanno affermato questa mattina in conferenza stampa, alla presenza di molte associazioni venastorie, il presidente della Provincia di Terni, Andrea Cavicchioli, e l’assessore alla Caccia”, Gianni Pelini. Oltre alla mobilità tramite teleprenotazione, gli accordi daranno la possibilità ai cacciatori umbri di usufruire di secondi ambiti e delle residenze venatorie richieste. Si confermano, in linea di massima, gli accordi passati con un sensibile aumento per i cacciatori umbri dei posti disponibili. "Questo risultato - hanno affermato Pelini e Cavicchioli - è stato possibile grazie ad un calendario venatorio che si avvicina molto a quelli della Toscana e del Lazio”. Cosa che ha consentito di ottenere dalla Regione Lazio 200 posti giornalieri per la caccia alla selvaggina migratoria, dal 1° ottobre con il sistema delle teleprenotazioni, passando da 1.000 a 1.200 i posti disponibili. Resta ancora qualche disomogeneità nei calendari venatori per quanto riguarda l’apertura della caccia al cinghiale, rispetto alla quale la Provincia di Terni aveva chiesto alla Regione Umbria di uniformare anche questa parte del calendario, cosa che non è stato possibile attuare. Per cui l’apertura a questa specie rimane fissata, in Umbria, al 1° ottobre, mentre nelle regioni limitrofe inizierà 1° novembre. Considerato che la Regione dell’Umbria in queste ultime due stagioni ha già intrapreso la strada della omogeneità dei calendari, Cavicchioli e Pelini si sono dichiarati convinti che anche questo obiettivo sarà centrato nella prossima stagione venatoria, in modo che non si registrino più difformità nelle politiche venatorie tra Regioni e Province che insistono su territori contigui.