ambiente

Lavori alla Monte Grappa: preoccupa anche lo scavo. Se si tratta di alloggi, secondo il consigliere Imbastoni si poteva riconvertire a tal fine la vicina ex mensa della Piave

martedì 23 gennaio 2007
di L.R.
Continua ad agitare gli animi e a sollevare perplessità la questione legata ai lavori che si stanno effettuando, per strutture ad uso militare, alla Casema Monte Grappa, sede della ex Smef e ora Centro di addestramento della Guardia di Finanza. Partita con la segnalazione alla Procura della Repubblica di un cittadino che abita nelle immediate adiacenze, il dottore veterinario della ASL Fabrizio Grafeo, a causa dell'abbattimento di otto pini centenari per effettuare i lavori - segnalazione che cita una sentenza del Consiglio di Stato del novembre del 2005 che stabilisce che anche per le opere destinate alla difesa militare, realizzate in zone vincolate, si debba prevedere l'autorizzazione paesaggistica – il caso è successivamente arrivato sia all'attenzione del Governo che a quella del Parlamento. Il WWF Orvieto, infatti, ha inviato, tramite il responsabile Filippo Belisario, una lettera e alcune foto al Ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio, al Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e al Ministro dell'Economia e delle Finanze Padoa Schioppa, lamentando che, in attesa del risultato delle indagini della Procura, non siano stati sospesi i lavori; e un'interrogazione sull'accaduto è stata presentata ai Ministri dell'economia e dell'ambiente dal Senatore di PRC Zuccherini per chiedere riscontro degli aspetti legati ai permessi per l'bbattimento delle piante, le autorizzazioni rispetto al vincolo paesaggistico e, semmai in deroga a quale norma, e se il Ministro dell’Ambiente non ritenga opportuno inviare un proprio ispettore per verificare la situazione direttamente. Ad aumentare la preoccupazione è stato il recente circolare di decine di camion, nelle adiacenze della Monte Grappa, per rimuovere il terreno necessario a far spazio alle fondamenta delle costruzioni che si stanno effettuando, che fa pensare ad un grosso scavo proprio a ridosso della Rupe, forse pericoloso per l'equilibrio del masso tufaceo. A livello comunale già Altra Città si era interessata prontamente della questione chiedendo che fosse riunita d'urgenza la Conferenza dei capigruppo, memore di una lunga battaglia condotta nel 1997, in occasione dell'abbattimento di una cinquantina di piante secolari per dar corso alla costruzione di un parcheggio parzialmente sotterraneo. Mentre l'assessore all'Urbanistica Desideri assicura che tutto, nell'iter dei lavori e dei permessi, è regolare, si è interessato alla questione anche il consigliere comunale Giancarlo Imbastoni, presentando in Consiglio un'interrogazione, che non verrà però discussa, per i molti argomenti all'ordine delgiorno, nell'assise di domani ma – ha assicurato il Presidente del Consiglio Gialletti - in quella prossima del 31 gennaio. Oltre a domandare chiarimenti all'assessore all'Ambiente su una eventuale sovrapposizione del suo ruolo di assessore all'Urbanistica con quello di una partecipazione a titolo professionale con il progetto in cantiere alla Monte Grappa, Imbastoni chiede notizie su eventuali pareri archeologici e geologici legati all'entita, pare notevole, dello scavo. Notazione interessante, il consigliere Imbastoni domanda anche perché, se quelli in costruzione sono alloggi, non si sia pensato di utilizzare il patrimonio di tipo edilizio già esistente all'interno della prossima caserma Piave. Secondo un parere liberamente espresso da Imbastoni, visto che solo una semplice passerella collega il parco della ex Smef e la Piave, si poteva anche pensare, proprio per non sottoporre una sezione periferica della Rupe ad ulteriori scavi e valorizzare il patrimonio già esistente, ad una utilizzazione dell'edificio della ex mensa, che fa parte del patrimonio messo in alienazione dal Comune di Orvieto e la cui asta è andata, in questa prima fase, deserta.