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Stagione venatoria. Vertice in Provincia su ZPS, contenimento dei cinghiali, deroghe e nuova normativa. La Comunità Montana del Peglia e il Parco del Tevere e del Nera invitati ad attivarsi contro i cinghiali entro cinque giorni

giovedì 17 agosto 2006
Nuova normativa introdotta dal recente decreto governativo sulla caccia, ZPS, danni all’agricoltura e contenimento dei cinghiali al centro dell’incontro che si è svolto questa mattina nell’Ufficio di Presidenza della Provincia di Terni tra il Presidente della Provincia, Andrea Cavicchioli, l’Assessore provinciale alla Caccia, Gianni Pelini, il dirigente del Servizio faunistico di Palazzo Bazzani, Giovanni Vitale Vaccari, e i rappresentanti di tutte le Associazioni venatorie. Dalle relazioni del Presidente della Provincia e dell’Assessore alla Caccia e dalle riflessioni dei cacciatori è emerso che il decreto è intervenuto in un contesto particolarmente complesso, derivante da sentenze della Corte europea e della giustizia amministrativa. Cavicchioli e Pelini hanno confermato che il 3 settembre prossimo l’attività venatoria nel territorio provinciale sarà regolarmente consentita, secondo quanto previsto dal calendario venatorio, con esclusione delle quattro Zone di Protezione Speciale (ZPS) che sul territorio provinciale sono situate rispettivamente nella valle del Tevere tra i laghi di Corbara e Alviano, nella bassa Valnerina tra Monte Fionchi e la Cascata delle Marmore, nel lago di Piediluco e Montemaro e nel lago dell’Aia. I rappresentanti dell’Amministrazione provinciale hanno fatto presente che verrà data opportuna pubblicità alla cartografia riguardante queste aree e che saranno attivati i necessari contatti per gli adempimenti di competenza regionale. In merito alle polemiche suscitate dal decreto governativo tra i cacciatori, "ferma restando la necessità di attivare un confronto con il Governo nazionale, le Regioni, le Province e le Associazioni venatorie per i miglioramenti da apportare alla normativa introdotta – hanno dichiarato il Presidente Cavicchioli e l’Assessore Pelini – riteniamo in ogni caso doveroso riportare il dibattito alla situazione oggettiva e ad un dialogo costruttivo nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti”. Per quanto concerne le deroghe Presidente e Assessore hanno reso noto che la Provincia ha già chiesto all’Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS) il parere per effettuare i prelievi selettivi delle specie storno e passero ai fini del contenimento dei danni all’agricoltura, mentre per la specie fringuello occorre attendere gli sviluppi, tenendo conto anche delle censure mosse dalla Comunità europea. Sul versante del contenimento dei cinghiali, ritenuto essenziale, si è stabilito di incrementare ulteriormente tutti i sistemi di prelievo selettivo (soggetti singoli con appostamenti diurni e notturni, fox lamping, battute tramite girata) ed è stato richiesto all’INFS un parere per utilizzare la tecnica della braccata - ossia delle battute tramite le squadre di cinghialisti anche nei periodi di agosto e settembre - limitatamente alle aree destinate alla caccia programmata dove siano stati riscontrati specifici problemi agli agricoltori. Nella stessa mattinata di oggi la Provincia, ai sensi della legge regionale n. 9/95 e facendo seguito alle precedenti comunicazioni, ha inviato al Presidente della Comunità montana Monte Peglia e Selva di Meana, che gestisce l’area demaniale del Peglia, e ai Presidenti degli Enti Parco del Tevere e del Nera una richiesta formale di intervento per il contenimento della specie cinghiale tramite idonee iniziative, con invito a provvedere entro cinque giorni e offrendo tutta la collaborazione della Provincia stessa per la parte di competenza. "In difetto di tali disposizioni - si è fatto presente nella richiesta - presente che, l’Amministrazione provinciale sarà obbligata, a norma di legge, a nominare un commissario ad acta per la predisposizione degli atti necessari".