ambiente

Caccia: la provincia fa il punto su piano faunistico, accordi e specie cinghiale. In corso di approfondimento le questioni della ZRC della Renara

venerdì 4 agosto 2006
Gli accordi da stipulare con le Province limitrofe in materia di caccia, alcune osservazioni pervenute in merito al “Piano faunistico provinciale” e le misure di contenimento della specie cinghiale sono stati gli argomenti affrontati questa mattina nel corso di una riunione svoltasi in Provincia cui hanno partecipato il Presidente dell’Ente, Andrea Cavicchioli, l’Assessore al ramo, Gianni Pelini, ed il Dirigente del servizio, Giovanni Vaccari. Sono state affrontate nel corso della riunione anche alcune polemiche emerse in ordine al “Piano faunistico provinciale”. Al riguardo è stato chiarito che la ZRC della Renara non ha subito alcuna modifica e mantiene le caratteristiche originarie. In proposito si è fatto rilevare che il Consiglio ha deciso di approfondire le questioni sottoposte, in un’ottica che tiene conto delle problematiche del territorio orvietano e delle sue caratteristiche complessive, oltre che dell’analisi tecnica del competente servizio dell’Ente. Sono state anche esaminate le osservazioni mosse da un “Comitato di cinghialisti”, in merito alle quali il Presidente e l’Assessore fanno osservare che “il nuovo regolamento regionale per la caccia al cinghiale, è stato deliberato dalla Giunta regionale su conforme, unanime parere della Commissione consiliare competente. La Provincia di Terni è disponibile ad analizzare disposizioni da applicare nel corso di questa stagione venatoria per facilitare l’esercizio della caccia a questa specie”. Al riguardo si è fatto rilevare che, con l’attuale legislazione, la competenza per questo adempimento è della Regione e che, pertanto, “l’azione che possiamo portare avanti -affermano Cavicchioli e Pelini- è quella di sensibilizzare la Regione su proposte corrette e razionali che siamo disponibili a verificare”. Per quanto concerne il contenimento della specie cinghiale all’interno delle ZRC, la Provincia metterà in atto tutte le pratiche, condivise anche dall’Istituto nazionale per la Fauna selvatica, che sono meno invasive per le altre specie, poiché lo scopo di queste zone è quello della salvaguardia e della produzione di lepri e fagiani. “L’obiettivo del contenimento della specie cinghiale per la tutela delle produzioni agricole è prioritario per l’Amministrazione provinciale -sostengono Cavicchioli e Pelini- e pertanto è in corso un approfondimento per eventuali, ulteriori provvedimenti sul territorio destinato alla caccia programmata da adottare in caso di necessità e, fra questi, quello di battute di prelievo selettivo. Per questo obiettivo risulta importante un’iniziativa degli Enti preposti affinché anche nei territori demaniali e nelle aree a parco gli organismi di gestione provvedano ad azioni idonee”. In merito agli accordi per òla caccia con le realtà confinanti del Lazio, si è fatto presente che per quanto riguarda la Provincia di Viterbo è in vigore anche per la prossima stagione venatoria il protocollo già sottoscritto lo scorso anno. Al riguardo è stato sottolineato che la stessa Amministrazione sta inviando ai cacciatori richiedenti del ternano le relative residenze venatorie. L’Assessore Pelini ha poi informato che sono in corso contatti con i colleghi delle Province di Roma, Latina e Frosinone per stipulare accordi con le stesse caratteristiche degli anni precedenti.