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Caccia: bene i ripopolamenti. Occorre un calendario il più possibile omogeneo con le regioni confinanti

lunedì 3 luglio 2006
Vertice in Provincia, questa mattina, in vista dell’apertura della nuova stagione venatoria. All’incontro hanno partecipato il Presidente della Provincia, Andrea Cavicchioli, l’Assessore provinciale alla Caccia, Gianni Pelini, e il Dirigente del Servizio, Giovanni Vitale Vaccari. Dalla riunione, a seguito dei monitoraggi effettuati, sono emersi giudizi soddisfacenti per quanto riguarda i ripopolamenti e la riproduzione delle specie fagiano e lepre. Su questo versante si è deciso di intensificare i controlli e la vigilanza sia sui terreni liberi che nelle Zone di Ripopolamento e Cattura (ZRC), per prevenire fenomeni di bracconaggio. Per rendere più efficaci le operazioni di controllo saranno coinvolte, oltre alla Polizia locale, anche la vigilanza volontaria e le forze dell’ordine. Si è sviluppata inoltre l’attivazione da parte dell’Amministrazione provinciale, specie nelle aree protette, di una politica di valorizzazione di colture a perdere per favorire gli habitat necessari all’alimentazione della selvaggina. Per quanto riguarda gli obiettivi più volte ribaditi dal mondo venatorio ternano ed umbro, l’Amministrazione provinciale fa osservare che la mobilità venatoria è stata sempre considerata una priorità, tenendo anche conto della cultura venatoria locale. “E’ evidente – affermano il Presidente Cavicchioli e l’Assessore Pelini – che tale obiettivo ha come presupposto un’omogeneità dei calendari che permetta di stipulare accordi soddisfacenti sulla base del principio di reciprocità. Appare quindi indispensabile un calendario umbro il più possibile omogeneo con le regioni confinanti, in particolar modo con la regione Lazio, con la quale si verificano i maggiori scambi. L’auspicio è quindi che la Giunta regionale chiuda in tempi rapidi il percorso, nel rispetto dei principi esposti, con la predisposizione di un calendario venatorio che tenga conto di questa ineludibile esigenza. A tale proposito – proseguono Cavicchioli e Pelini – la Provincia di Terni si è già espressa in sede di consulta regionale e ritiene che sia opportuno, da parte di tutte le componenti interessate, uno sforzo costruttivo e di responsabilità per raggiungere l’obiettivo primario della certezza e di una dignitosa mobilità anche con qualche sacrificio, che potrà però essere compensato dai risultati che si otterranno”.