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Caccia. Due giorni di confronto a Bastia Umbra per la Conferenza faunistico venatoria

venerdì 21 aprile 2006
Si è aperta oggi 21 aprile, al Centro Congressi Umbriafiere di Bastia Umbra, la Conferenza faunistico venatoria regionale promossa dall’assessorato alla caccia della Regione Umbria. Alla Conferenza, che proseguirà anche domani 22 aprile, parteciperanno rappresentanti di enti, istituzioni e del mondo faunistico venatorio dell’Umbria e delle Regioni del centro Italia (Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Emilia Romagna). Costituirà un momento di confronto delle diverse “filosofie” di gestione venatoria e di verifica delle normative vigenti in materia di protezione della fauna e del prelievo venatorio, anche alla luce delle modifiche introdotte a livello nazionale e regionale e di quelle in itinere. “In Umbra ci sono oltre 40mila cacciatori, pari al 5 per cento della popolazione - ha affermato la Presidente della Regione Lorenzetti aprendo questa mattina l'evento. - E’ quindi doveroso da parte delle istituzioni attribuire al mondo venatorio l’importanza che gli spetta”. Erano naturalmente presenti, tra gli altri, gli assessori alla caccia della Regione Umbria, Lamberto Bottini, delle Province di Terni, Gianni Pelini, e di Perugia, Massimo Buconi, e il Direttore dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica, Silvano Toso. “Questa Conferenza, che si tiene a distanza di dieci anni dalla precedente - ha detto Lorenzetti nel suo intervento -, ci metterà in condizione di completare il cammino già avviato in Umbria per la revisione e l'innovazione delle normative regionali, anche alla luce delle trasformazioni avvenute a livello nazionale e culturale. Le diverse categorie interessate hanno quindi l’occasione di parlarsi in modo chiaro e netto per trovare punti di equilibrio condivisi tra cacciatori, agricoltori, ambientalisti ed istituzioni”. Dal calendario venatorio ai danni causati dalla fauna selvatica, dai Regolamenti al nuovo Piano faunistico dell’Umbria ed agli scambi interregionali: sono soprattutto queste, per la presidente della Regione, le questioni sulle quali “si è chiamati ad operare, in modo equilibrato, i dovuti approfondimenti. L’attività venatoria – ha aggiunto Lorenzetti – svolge un importante ruolo sociale e di controllo del territorio, come abbiamo visto anche nel periodo di allerta per l’influenza aviaria. E’ evidente che, nell’interesse dell’intera comunità umbra e degli stessi cacciatori, occorre sempre più instaurare un rapporto virtuoso tra attività venatoria, ambiente ed agricoltura. Nell’ambito delle nuove opportunità offerte dalla riforma della Politica agricola comunitaria e dal nuovo Piano di sviluppo rurale – ha proseguito – non mancano ad esempio misure per realizzare colture utili alle nostre aziende agricole, più favorevoli per la fauna selvatica e maggiormente coerenti con l’attività di caccia”. “In questo quadro certamente complesso - ha concluso Lorenzetti – ciascuno deve fare la propria parte. Se riusciamo, anche grazie a questa Conferenza e ad un impegno comune, a definire un percorso di gestione e programmazione condiviso da tutti gli attori interessati, l’Umbria avrà nuovamente la possibilità di proporsi come Regione di riferimento in materia faunistico – venatoria”.