ambiente

Altra Città analizza in dettaglio Orvieto Ecocity: meno studi di settore, più concretezza

sabato 18 giugno 2005
L’associazione Altra Città, dopo aver analizzato in modo approfondito il progetto Orvieto Ecocity, discusso nel Consiglio Comunale aperto del 27 maggio e approvato a maggioranza, con l'astensione della Casa delle Libertà e con il voto contrario del gruppo Altra Città, rende nota la propria posizione alternativa in un documento.
L’intervento muove dalla considerazione che il progetto, apprezzabile per le idee e lo spirito ambientalista che lo pervadono, resta poi vago rispetto a un programma politico concreto di sostenibilità. Esprimendo un giudizio severo sul passato governo della città, definito “più che altro improntato ad una visione prettamente economicistica ma non ‘degnamente economica’, per cui invocare e vagheggiare per Orvieto una sorta di ‘Leadership ambientale’ associata ad una altrettanta ‘ecoefficienza di sistema sembra non solo fuori luogo ma onestamente ‘insostenibile’ ”, Altra Città analizza in dettaglio le nove schede allegate al progetto, definendole un "Diario di bordo di buone intenzioni, che non hanno però la forza e la dignità politica di un vera sfida ambientalista”.
Il succo dell’analisi di Altra Città è, tutto sommato in linea con quanto espresso anche dal WWF, che il documento della maggioranza cittadina di governo sceglie di impiegare risorse negli studi di settore piuttosto che in adesioni concrete a interventi di sostenibilità. In questa ottica l’associazione si dichiara ad esempio d'accordo con la proposta del W.W.F. di Orvieto dell’ installazione di un impianto fotovoltaico di 3 KW, associato alla produzione di acqua calda, sul tetto della scuola elementare di Orvieto Scalo. “Tale azione – si afferma nel documento - collegata ad un processo di incentivazione economica verso i proprietari dei tetti disponibili a questi interventi, potrebbe costituire il primo passo da una parte verso una sana economia ambientale e dall'altra veicolare l'immagine di un'altra Orvieto sicuramente più eco-visibile e vivibile”.
Per finire, Altra Città invita a leggere le problematiche relative all’ecocompatibilità “alla luce dell'unico strumento di programmazione territoriale attualmente a disposizione che è il P.R.G.”, esortando a riflettere sulla 10°scheda- azione relativa all'urbanizzazione del "Poggente", per “riconsiderare l'ulteriore consumo di suolo, le diseconomie urbane legate alla mobilità e ai trasporti, ma anche il grave vulnus paesaggistico che si recherebbe ad una delle aree più interessanti e significative del territorio”. Questa riflessione sarebbe, secondo Altra Città, una pagina certo “più degna di questa città; una sfida vera e certamente sostenibile".