ambiente

Vince ma non tutti convince Orvieto Ecocity

lunedì 30 maggio 2005
di Laura Ricci

Approvato a maggioranza del Consiglio Comunale nella seduta aperta di venerdì, con l'astensione della Casa delle Libertà e con il voto contrario di Altra Città, il progetto Orvieto Ecocity non ha convinto del tutto gli ambientalisti (Verdi, ARS, WWF, Legambiente, Cosmo, Altra Città, Il Ginepro) che, pur apprezzando l'invito a partecipare al Consiglio e il contatto preliminare che ha permesso di conoscere e studiare questo ecoprogetto dell'amministrazione per un territorio sostenibile, lo hanno ritenuto insufficiente per gettare davvero le basi di scelte politiche pienamente partecipate e condivise. Il soggetto più critico è Altra Città che ravvisa, nella decisione della maggioranza definita "unilaterale" di non rinviare, come richiesto da più parti, l'approvazione del piano a una fase successiva, una frattura di fatto col Forum/Tavolo ambientalista che si è costituito.
Non si preoccupa troppo, di queste critiche, l'amministrazione, che ritiene l’approvazione del Consiglio riferita alle sole linee di indirizzo e che si dice disponibile a continuare il confronto e la partecipazione rispetto alla definizione concreta e successiva del progetto.

Il progetto Orvieto Ecocity - che i Verdi hanno proposto di chiamare, perché sia più efficace rispetto ai necessari meccanismi di condivisione dei locali, Orvieto Ecocittà piuttosto che con un americanismo- è stato illustrato, alla presenza degli assessori regionale e provinciale all'ambiente Lamberto Bottini e Fabio Paparelli, dalla relazione introduttiva del Presidente del Consiglio Comunale di Orvieto Evasio Gialletti e dalla successiva esposizione dell'assessore comunale all'ambiente Nazzareno Desideri.
Redatto tramite la collaborazione tra vari uffici comunali - ambiente, tecnico e impianti, ufficio P.R.G. - con la collaborazione del Palazzo del Gusto e della Regione che ha finanziato con un contributo di 40.000,00 euro le iniziative con specifico riferimento al recupero di materie prime e/o energia da rifiuti, "il progetto che oggi viene presentato - enuncia l'introduzione del Presidente - fissa le linee guida da perseguire. Il documento è stato redatto per una prima fase partecipativa con le varie categorie ed i cittadini tutti per condividere le scelte progettuali con i contributi esterni all’Amministrazione comunale. Ecoefficienza, competitività e comunicazione sono i cardini ispiratori di questo progetto che nasce per integrare ed estendere l’idea di 'Città della Rupe' quale 'città del buon vivere' con quella di distretto della sostenibilità, nell’interpretazione reale ed autentica di un territorio che fa delle proprie risorse principali, la qualità della vita e dell’offerta turistica, una opportunità di rilancio delle sfide del nuovo millennio in termini di limitatezza delle risorse e sviluppo sostenibile".

Espresso nell'individuazione di vari filoni, in linee metodologiche e in schede di intervento che dovranno essere successivamente approfondite e organizzate, il progetto tocca le tematiche rifiuti-energia-territorio-sostenibilità con vari sotto-progetti: dalle politiche rispetto agli acquisti pubblici, volte a favorire offerte e forniture con linee sostenibili di prodotto, all'incentivazione della raccolta differenziata, dall'informazione sul ciclo dei rifiuti (progetto "Discarica a porte aperte, realtà ad alta tecnologia /non mostro ecologico") alla certificazione integrata socio-ambientale, dal coinvolgimento delle scuole nel disegno della città sostenibile all'integrazione tra filiere produttive agro-alimentari e turismo, dall'applicazione di un impianto solare fotovoltaico presso una struttura scolastica a quello di produzione di acqua calda da energia solare nella nuova stazione ecologica di Fontanelle di Bardano.
Auspicato nella relazione del presidente Gialletti come "un vero fiore all’occhiello da condividere con i cittadini orvietani", Orvieto Ecocity non ha convinto del tutto neanche il WWF che, attraverso un intervento del responsabile di Orvieto Filippo Belisario, ha definito calato dall'alto il processo di partecipazione, che il WWF avrebbe invece preferito all'origine, e un po' astratto il linguaggio del documento, definito "ambientalistichese". Secondo il WWF un rischio ulteriore è quello di rivolgere la somma a disposizione per il progetto - 51.000 euro - più all'elaborazione di studi di fattibilità da parte di professionisti che a un qualche intervento reale e concreto, che lasci traccia tangibile nelle cose e nel costume; per questo ha proposto in alternativa un intervento concreto presso la scuola elementare dello Scalo, volto all'installazione di un impianto fotovoltaico, visibile dalla fortezza dell'Albornoz, dove potrebbe essere installato un pannello illustrativo e educativo, utile per la consapevolezza sia degli abitanti che dei turisti.
Riportiamo in notizie correlate la relazione introduttiva del Presidente Evasio Gialletti e i comunicati di Altra Città e del WWF.

Il WWF su Orvieto Ecocity

Altra Città. Orvieto Ecocity? No, grazie

La relazione introduttiva del Presidente Evasio Gialletti