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Baschi candidato tra i borghi più belli d'Italia
venerdì 26 aprile 2002
di Daniele Di Loreto
Unico tra i Comuni del comprensorio orvietano, Baschi ha presentato la sua candidatura per essere ammesso all’associazione dei “Borghi più belli d’Italia”. Un gruppo esclusivo inventato dall’ANCI, l’Associazione Nazionale tra i Comuni d’Italia, cui hanno fatto domanda di adesione 353 comuni: 25 gli aspiranti in Umbria, 9 per la Provincia di Terni.
Ma essere ammessi non è facile, perché la selezione impone precisi requisiti: bisogna avere un borgo antico, possedere un idoneo patrimonio architettonico e naturale, offrire elevata qualità urbanistica e dimostrare concreta volontà di valorizzazione, sviluppo, promozione e animazione delle ricchezze possedute.
È un vero e proprio club, che ammette solo coloro che riceveranno da un’apposita commissione la certificazione di qualità, basata sul rispetto dell’ambiente, sulla protezione dei centri storici, sull’estetica delle facciate e dell’illuminazione pubblica, su vivibilità e cultura dell’ospitalità. Ai candidati si richiede il pedigree della bellezza e dell’antichità. Una volta ammessi sarà necessario mantenere lo standard di qualità, perché ogni tre anni la stessa commissione procederà alla revisione e ritirerà la certificazione a quanti non rispettano più le condizioni di partenza.
Oltre all’orgoglio di farvi parte numerosi sono i vantaggi: l’utilizzo del marchio su tutti documenti del Comune e delle attività che nell’ambito del territorio comunale si svolgono, l’apposizione di una segnaletica stradale per i Comuni DOC, la partecipazione al progetto di e-commerce (per la commercializzazione via internet dei prodotti locali), l’inclusione nella particolare guida turistica, la partecipazione ad eventi speciali, la segnalazione ai principali tour operator.
L’iniziativa è uno straordinario volano di promozione e di sviluppo per le realtà minori. Sembra che un’analoga esperienza realizzata in Francia abbia prodotto un effetto turistico così forte che alcuni Comuni hanno dovuto rinunciare al marchio.
Ma essere ammessi non è facile, perché la selezione impone precisi requisiti: bisogna avere un borgo antico, possedere un idoneo patrimonio architettonico e naturale, offrire elevata qualità urbanistica e dimostrare concreta volontà di valorizzazione, sviluppo, promozione e animazione delle ricchezze possedute.
È un vero e proprio club, che ammette solo coloro che riceveranno da un’apposita commissione la certificazione di qualità, basata sul rispetto dell’ambiente, sulla protezione dei centri storici, sull’estetica delle facciate e dell’illuminazione pubblica, su vivibilità e cultura dell’ospitalità. Ai candidati si richiede il pedigree della bellezza e dell’antichità. Una volta ammessi sarà necessario mantenere lo standard di qualità, perché ogni tre anni la stessa commissione procederà alla revisione e ritirerà la certificazione a quanti non rispettano più le condizioni di partenza.
Oltre all’orgoglio di farvi parte numerosi sono i vantaggi: l’utilizzo del marchio su tutti documenti del Comune e delle attività che nell’ambito del territorio comunale si svolgono, l’apposizione di una segnaletica stradale per i Comuni DOC, la partecipazione al progetto di e-commerce (per la commercializzazione via internet dei prodotti locali), l’inclusione nella particolare guida turistica, la partecipazione ad eventi speciali, la segnalazione ai principali tour operator.
L’iniziativa è uno straordinario volano di promozione e di sviluppo per le realtà minori. Sembra che un’analoga esperienza realizzata in Francia abbia prodotto un effetto turistico così forte che alcuni Comuni hanno dovuto rinunciare al marchio.
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